Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 9 - Settembre 2024

Manifesto per una nuova Scienza dell'Educazione

logoSempre di più i genitori sono impreparati ad affrontare un compito così complesso e
gravoso come quello dell’educazione dei figli. La società muta velocemente e fa poco
o nulla per aiutarli. Manca un’agenzia che si assuma questo delicato compito e che
cerchi di fare fronte con competenza e determinazione alle questioni aperte dalla sfida
educativa. La Scienza dell’Educazione, che finora ha operato a servizio della società
dei consumi facendo gli interessi di finanza, economia e politica, deve recuperare la
sua “mission” e porsi con coerenza e decisione al servizio dell’uomo, della famiglia e
dei suoi valori, pena il decadimento morale, civile e culturale della società futura
orientata sempre più verso un uso spesso improprio della tecnologia e incapace di
rispondere ai bisogni fondamentali dell’uomo. In questo senso deve cominciare ad
appropriarsi di alcune grandi verità riguardanti la promozione del benessere, della
salute e la prevenzione del disagio e della malattia, riportate qui di seguito:


1. L’educazione è un processo che si sviluppa all’interno dell’essere umano
(dal verbo latino educĕre "tirar fuori ciò che sta dentro il suo mondo
interiore") e non all’esterno, nell’ambiente, come avviene per l’istruzione;
esso interessa principalmente i genitori e solo secondariamente le altre
agenzie, come gli asili nido, la scuola, i servizi del territorio o altro.

2. L’educazione inizia con il concepimento, come insegnato dalla moderna
epigenetica, momento in cui si pongono le basi dello sviluppo psichico e
fisico futuro. Ciò richiede che ognuno dei genitori si prepari a dare il meglio
di sé al figlio per evitare spiacevoli sorprese, sapendo che questo processo si
realizza prima dentro di loro, coinvolgendo l’archetipo femminile nella
mamma e l’archetipo maschile nel papà, poi nei loro corpi, per consentire
infine l’unione dell’ovulo e spermatozoo nella fecondazione.

3. L’educazione ha un carattere globale e si rivolge alla persona nel suo
insieme, essa è veicolata dal con-tatto, dal sentire del cuore e si realizza
nell’ambito di una relazione intima e profonda tra genitore e figlio, fondata
sull’accettazione, sulla valorizzazione e sul rispetto della dignità dell’altro.

4. L’educazione è frutto di una continua interazione circolare, fatta di un
susseguirsi di proposte e controproposte all’interno di un dialogo creativo,
in particolare con la madre, nel quale il figlio partecipa in modo
autocosciente, essendo presente a se stesso, agli altri e al mondo esterno.
In questo modo il bambino può imparare ad uscire dal suo naturale
isolamento e a vivere nella relazione.

5. L’educazione considera il concepito dotato, accanto all’eredità e
all’ambiente, di una propria psiche, caratterizzata dalla individualità e
intenzionalità, che lo rende protagonista attivo e regista del “proprio
destino”, oltre che capace di collaborazione. Per questo è importante che i
genitori lo rendano partecipe delle loro esperienze fin dal grembo materno.

6. Compito dell’educazione è riconoscere, far proprio, accompagnare e
sostenere il progetto di vita presente in ogni essere umano fin dal
concepimento, poiché esso rappresenta il motivo della sua esistenza,
orienta il suo divenire ed è finalizzato al miglioramento di questo mondo.
Agire in questo modo consente di accrescere la gioia di vivere ed evitare
ogni forma di limitazione e sofferenza prodotte dall’alienazione.

7. L’educazione, quale tirar fuori, si rivolge principalmente al mondo interiore
del bambino e alle qualità che si ritrovano in lui, nella sua psiche (o meglio
anima), quali: la vitalità, la gioia, la fiducia, la coerenza, la naturalezza, la
semplicità, l’autenticità, la purezza e la essenzialità. Queste qualità, che
esprimono il potenziale umano del bambino dovrebbero essere
riconosciute, sviluppate e utilizzate nell’interesse comune, in particolare dai
genitori, anche per evitare la loro progressiva, lenta e inesorabile
scomparsa.

8. L’educazione per il bambino è soprattutto sentire che egli vive nel cuore dei
suoi genitori, del papà e della mamma, per ritrovarli dentro di sé. Essi
rappresentano le due componenti fondamentali della sua esistenza, quella
maschile e quella femminile, le quali hanno bisogno di essere
continuamente sintonizzate e sincronizzate l’una con l’altra per garantire e
favorire una crescita armonica, integrata e stabile.

9. L’azione educativa va realizzata all’interno di un ambiente sano, pulito e
amorevole, privo di ogni forma di spazzatura fisica e psichica e in grado di
proteggere il bambino dai possibili inquinamenti, stress, traumi o
interferenze negative di natura consumistica (pubblicità o altro). Questo per
non deviare od ostacolare il suo cammino e consentirgli di essere se stesso e
favorire la sua crescita.

In sintesi

La nuova educazione considera determinante sia il ruolo del
concepimento che della gestazione, in quanto entrambi concorrono
attraverso l’esperienza (frutto della continua interazione tra l’individuo e
l’ambiente) alla formazione del temperamento, del carattere e della
personalità e quindi nella sua globalità della persona umana, del cittadino e
dell’uomo di domani.

A cura di ANPEP - Associazione Nazionale Psicologia Educazione Prenatale 

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