- Categoria: La Bacheca dei Lettori
- Scritto da Laura Alberico
Il cerchio della vita
La prima volta che sono stata chiamata "nonna" mi ha fatto un certo effetto. Forse questa parola mi ricordava un tempo che non avevo ancora percepito come naturale evoluzione del ciclo della vita, lo sentivo estraneo e pieno di archetipi che ad esso sono legati: vecchiaia, fragilità, distacco dalla realtà, solitudine ed abbandono. Poi mi sono abituata e ho scoperto che ogni volta la sua pronuncia mi inondava di calore e tenerezza perchè mi restituiva una infanzia viva e piena di incanto, il desiderio di immaginare e fantasticare, di conoscere e interpretare il mondo con gli occhi dell'innocenza.
Così la mia infanzia ha ripercorso lentamente le orme di una stagione dimenticata, tracce di vita che oggi desidero ascoltare dalle parole dei miei nipotini, guardare e toccare attraverso i loro occhi e la loro pelle. Ma soprattutto l'ascolto diventa uno scambio osmotico di sensazioni ed emozioni che il tempo non ha consumato nè impoverito, la disponibilità ad accogliere di nuovo fantasia, stupore, curiosità, le parole che diventano, come nelle favole, il ponte ideale della comunicazione, il filtro che separa la bellezza e la verità dal suo contrario. Le loro storie diventano le mie, tessere di un mosaico colorato che sparge i semi di una nuova complicità ed alleanza, il legame che infonde sicurezza e protezione, le promesse di un tempo ritrovato che, attraverso un nuovo alfabeto condiviso, disegna i contorni di una età ancora da scoprire e inventare. Le parole, queste sconosciute, diventano capaci di recuperare e consolidare i ricordi e di restituire alla memoria il potere e la linfa della vita e del suo divenire.