- Categoria: L'AltraNotizia
- Scritto da Maria Vittoria Adami
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Anch'io sono capace: negozi senza barriere a Verona
Entusiasmo a mille per Tatiana che ha fatto le pulizie e sistemato la merce e si è divertita un mondo. Mattia culla il sogno di aprire un bar tutto suo «ma in America, ché qui non c'è lavoro». Amalia è ormai di casa nel negozio di vestiti dove ha inserito il quadrante degli orologi nelle cinghiette di gomma colorata; Zaccaria ha piegato i pantaloni «mettendo l'etichetta all'insù». Riccardo, infine, si propone, la prossima volta, di fare il giornalista.
È passata tra sorrisi e soddisfazione la prima giornata della campagna «Anch'io sono capace-Negozi senza barriere», in seno a «La grande sfida», iniziativa promossa dal Centro sportivo italiano e giunta alla quarta edizione a Villafranca.
L'evento è iniziato ieri e sarà ripetuto anche oggi, quando i ragazzi disabili dei centri del territorio si posizioneranno dietro il bancone di una trentina di esercizi pubblici, dai negozi ai bar, e stamattina anche tra le bancarelle degli ambulanti che arrivano in centro storico per il tradizionale mercato settimanale.
La campagna di sensibilizzazione e di esperienza al lavoro per i disabili è iniziata ieri con 18 ragazzi. Oggi invece saranno 23 e sperimenteranno per qualche ora il lavoro di commesso o barista.
«Ho piegato maglie e pantaloni», spiega Zaccaria, di 16 anni, che è stato affidato a un negozio di abbigliamento. «Mi diverto, non ho paura e se viene tanta gente è meglio».
Poco più in là, in un bar del centro Mattia, 16 anni, prendeva le ordinazioni dei clienti: «Mi piace, ho chiesto di essere affidato a un bar e sono stato assegnato proprio a quello che volevo io. Prendo gli ordini, lavo i bicchieri. Vorrei aprire un locale quando diventerò grande, ma all'estero, perché qui non c'è lavoro».
«I nostri ragazzi sono contenti», spiega Chiara Bernardi di Casa Nazareth, centro di formazione professionale per disabili che ha partecipato all'iniziativa, «è una bella esperienza di prova, perché non li seguiamo anche con un progetto di tirocinio, ma in questi due giorni possono avere l'idea di cosa significhi il lavoro».
E il sorriso radioso di Amelia, 29 anni di Valeggio, la dice lunga. «Ci è affezionata e così a ogni edizione chiede di venire qui. Ormai sa dove trovare ciò che le serve», spiega Luca Vitanza, titolare di un negozio di abbigliamento. «Aderiamo sempre alla campagna, perché è un'esperienza interessante per noi e per loro», aggiunge il commerciante.
L'iniziativa ha registrato edizioni positive in passato, lasciando soddisfatti non solo i disabili che vi partecipano, ma anche gli esercenti, che instaurano con i loro ospiti anche legami di affetto.
La campagna è stata accolta dagli assessorati comunali alle politiche sociali e al commercio, in collaborazione con le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, VillaVive e «Baristi Villa viva». L'obiettivo è intessere relazioni, promuovere l'integrazione, dimostrare che la disabilità non significa «costo sociale», ma anche abilità e produttiva partecipazione al mondo del lavoro.
Fonte: L'Arena, 07/05/2014