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- Scritto da Luca Pasi
La medicina di genere per terapie più appropriate. Un'esperienza in Svizzera
Uomini e donne non sono uguali nei sintomi, nell'incidenza e nella risposta alle cure di diverse malattie. È il tema di cui occupa la medicina di genere che analizza anche pregiudizi e generalizzazioni legate alle patologie, anche quelle cerebrali. Lo sa bene la neuroscienziata Antonella Santuccione Chadha, che cinque anni fa ha fondato in Svizzera il "Women's Brain Project", un'organizzazione non-profit che con un team internazionale di ricercatori studia le malattie della mente e l'accesso alla medicina di precisione, con particolare riguardo a come e quanto i fattori di sesso e di genere influenzano la salute mentale.
"Quello che noi sappiamo -spiega la medica- è che sia dal punto di vista del codice genetico, dunque del DNA, sia dell'ambiente e dello stile di vita vi sono delle differenze tra uomini e donne per certe patologie, non soltanto in termini di numero, quindi di incidenza e prevalenza di una malattia, ma anche per quanto riguarda il modo in cui la malattia progredisce e viene diagnosticata e deve poi anche essere curata". È noto che le donne soffrono più frequentemente della malattia di Alzheimer, ma anche di depressione, ansia, emicrania, sclerosi multipla, gli uomini invece del morbo di Parkinson.
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