Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 9 - Settembre 2024

Paure

Sono italiana e vivo in Francia da 3 anni (mio marito è francese). Ho due figlie, una di 2 anni e mezzo e una di 5 mesi che durante il giorno stanno a casa con me. Non abbiamo parenti vicini che ci aiutino. E' per la prima che vi chiedo un parere. La bimba è, a detta di tutti intelligentissima. Non è la sua capacità di comprendere però che mi preoccupa, quanto la sua strana reattività e comportamento per molte cose.

Numero 1: dopo avere volontariamente fatto cacca nel vasino una sola volta all'età di 19 mesi (dopo averglielo semplicemente proposto), ha smesso completamente di farlo e rifiuta categoricamente di provarci di nuovo. Ci è riuscito di nuovo (a farle fare la pipì questa volta) il padre quando io ero assente, ma nel momento in cui sono comparsa nella stanza e le ho fatto festa si è messa ad urlare "no mamma via via" in modo molto aggressivo. Rifiuta categoricamente anche di dormire al pomeriggio: nonostante sia spesso evidente il suo stato di affaticamento lotta caparbiamente contro il sonno. Solo il padre riesce ad addormentarla stando con lei nella stanza o uscendo e imponendole con autorità di dormire. Reagisce a eventuali carezze di estranei con urla aggressive (dice noo!) e pianti isterici. Se un bambino l'aggredisce, anche se non in modo grave, reagisce allo stesso modo. Urla e piange, insomma, per niente, e questo anche se si fa leggermente male. In sostanza, reagisce male a tutto quello che la prende alla sprovvista. Ovviamente non dice mai buongiorno ne arrivederci e guarda tutti con estrema diffidenza. Ma sopratutto non vuole essere toccata da estranei ne da altri bambini. Risente una vera paura che, a mio avviso, diventa aggressività. Vi prego di darmi un consiglio perché più persone (specialmente per quello che riguarda l'ultimo punto) ci hanno detto che non è normale.
Vi ringrazio

 

Gentile Signora,
la sua bambina non solo, come lei ci scrive, è molto intelligente, ma è anche molto sensibile e determinata.
I dati che Lei ci ha fatto pervenire nella sua richiesta di consulenza, inducono a concludere che, molto opportunamente, sua figlia sta lanciando chiari SOS, segnali di richiesta d'aiuto: rifiuta di essere autonoma, si oppone al sonno pomeridiano, è frustrabile, soprattutto nella relazione e ha eccessive manifestazioni di paura.
Sembra che, nonostante la fortuna di aver avuto una figura stabile e ideale nella crescita, in questo ultimo periodo, così pare dalla sua segnalazione, la bambina abbia perso la fiducia di base importante e pare viva con una certa dose di insicurezza la sua relazione con la realtà esterna, apparendo fragile, aggressiva e impaurita da specifiche situazioni.
Potrebbe essere necessario approfondire se si tratta di una lieve forma di iperattività che può appunto interessare bambini con una spiccata intelligenza… ma…
Fra gli elementi informativi però, cara Signora, vi è anche la presenza di una sorellina.
Quindi ad un certo punto della sua esistenza, la bambina si è trovata a dover far fronte a una bella, ma conflittuale, esperienza: la nascita di un "pari" in famiglia.
Il momento è stato probabilmente destabilizzante e la bambina non ha forse manifestato direttamente il suo disagio, ma lo ha espresso con altre forme comportamentali. Ha mandato i suoi segnali, in risposta ad un ambiente arricchito, ma comunque diverso e ad un ovvio cambiamento anche delle forme di relazione, di gestione e di coinvolgimento emotivo.

Cosa fare?
Mantenere prima di tutto una grande calma e rifuggire qualsiasi comportamento ansioso: non è accaduto nulla di irreparabile. Sua figlia ha bisogno di continuare a sentire i suoi genitori fiduciosi, attenti, pazienti e autorevoli e la sua sorellina una presenza positiva, anche se scomoda.
Verrà senz'altro coinvolta nella gestione della nuova nata, come la sorellina più grande su cui i genitori "contano".

Mamma e papà avranno per lei dei momenti speciali, a tre o a due, da trascorrere insieme, magari senza la nuova arrivata, per qualche occasione speciale. O forse le dedicheranno semplicemente del tempo per parlarle, per ascoltarla, per osservarla con occhi attenti e senza fretta, per darle "spazio" e avvolgerla in un mondo di relazione rassicurante, confortante e solido come quello della relazione con genitori fiduciosi delle sue possibilità, che le rimandino messaggi di valorizzazione e di sostegno.

Quando avrà reazioni insoddisfacenti o esagerate si potrà intervenire in due modi:
- si potranno ignorare alcuni comportamenti,
- si potrà "compartecipare" verbalizzando il sentimento da lei provato "hai avuto paura…" "ti sei arrabbiata e ti dispiace" che focalizza l'attenzione sul comportamento e non esprime un pesante giudizio sulla bambina stessa. In un secondo tempo si interverrà per la correzione precisa e autorevole, fatta di esempi e semplici spiegazioni.
(E poi… è proprio necessario che dorma il pomeriggio?)

La risposta dei genitori dovrà essere esattamente opposta ai comportamenti disturbanti: alla paura risponderà con il coraggio e infondendo calma, all'ansia con la serenità, alla diffidenza con la fiducia e l'accoglienza, al disordine e alla disobbedienza la fermezza pacata e autorevole, standole vicino anche fisicamente in queste "crisi" si insicurezza.

Quando saranno passati una gran quantità di questi messaggi autorevoli e rassicuranti, noterete un cambiamento graduale (mai repentino).
In futuro se vorrete approfondire la cosa, potrete consultare un buon psicologo che potrà accertare con un colloquio più ricco di informazioni, le difficoltà e dare ulteriori indicazioni pragmatiche.

Intanto vivete questo bellissimo periodo della vostra vita con le bambine, denso di scoperte, di gioie e… (perché no?) con qualche preoccupazione.
E cosa ne dice, Signora, di viverlo anche con un pizzico di senso dell'umorismo?
Credo che possa fare bene a tutti!

 


copyright © Educare.it - Anno IV, Numero 1, dicembre 2003