- Categoria: Capricci e ribellione
- Scritto da Michela Soardo
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Capricci a 4 anni
Da una settimana (siamo ancora in vacanza) il mio figlio esagera con i capricci. Si comporta male nel ristorante, cosa che non ha mai fatto prima, grida tre parole brutte che conosce (schifo, cacca, stupido, cattivo, quest'ultima l'ha imparata da uno più piccolo che la rivolgeva ai propri genitori), lo porto via e mi dà i calci e pugni, cosa che prima era successa molto raramente.
Il nostro problema più grosso è che laddove io cerco di essere ferma e risoluta, il mio marito cede e lo asseconda. Questa battaglia con il mio marito la conduco oramai da anni. Come e cosa fare non so più. Separarci per non continuare a rovinare il figlio o andare dallo psicologo (per questo il mio marito mi riderà in faccia)?
C'è qualche modo per "salvare" il mio figlio dalla discordia tra di noi. Aggiungo anche che si comporta così male solo con noi. Con gli altri, a scuola, al passeggio è sempre molto gentile e rispettoso. Con me è molto affettuoso, mi riempie di baci, carezze, complimenti e parole belle, ovviamente, quando non fa i capricci.
Mi aiutate con un consiglio? Grazie mille.
Gentile mamma,
tra le frasi che lei ha scritto nella sua richiesta, mi ha colpito molto "separarci per non continuare a rovinare il figlio" e merita senz' altro una prima ampia riflessione.
Innanzitutto, sulla linea di questa affermazione così forte, le posso assicurare che una separazione di coppia deve comunque garantire una continuità genitoriale, cioè che lei e il papà possiate prendere le scelte educative adeguate e condivise in favore del vostro ometto, pur in situazioni abitative distinte. Presuppone un confronto e una comunicazione rispettosa e fluida sulle necessità del bambino, e potrei proseguire con molteplici esempi. Ha già intuito che non si farebbe altro che spostare in avanti nel tempo una difficoltà che è presente oggi e che, pertanto, richiede oggi, con responsabilità di entrambi, la ricerca di soluzioni appropriate.
Le chiedo di riflettere, e la incoraggio a farlo in un confronto aperto con il papà, su questi tre aspetti:
a) dove è il problema? Ci dà fastidio essere al centro dell'attenzione in negativo quando siamo in mezzo ad altre famiglie perché temiamo che gli altri ci giudichino dei cattivi genitori? I capricci del bambino ci mandano in ansia? Abbiamo delle insicurezze o dei sensi di colpa verso nostro figlio?
Non è di per sé un problema che il bambino ripeta delle brutte parole, ma che gli adulti perdano il controllo della situazione di fronte ai capricci o che lo stesso capriccio susciti reazioni così diverse, se non opposte, in mamma e papà. Probabilmente anche lui non capisce cosa sta succedendo! Il vostro bambino deve sentire che avete il controllo della situazione, che non perdete la calma, cercate di non essere eccessivamente fiscali, né di ignorare le sue richieste.
b) perché il nostro bambino si comporta così? I bambini apprendono le loro conoscenze e i loro comportamenti osservando, copiando, imitando quello che succede intorno a loro, e naturalmente sperimentando! Quindi cercano di capire gli effetti che quello che fanno e dicono hanno sugli altri, prima di tutto in famiglia. Anche il vostro bambino si trova in questa fase di esplorazione del mondo che lo circonda e cerca di comprenderlo: per aiutarlo in questa impresa della sua crescita occorre da parte vostra un clima positivo e di fiducia nelle sue capacità (non sedetevi a tavola con l'ansia o dopo mille raccomandazioni di fare il bravo), cercate maggiormente l'appoggio reciproco e la coerenza delle regole (poche, ma valide sempre!), cercate di accogliere e gestire le sue piccole frustrazioni di non poter fare una cosa subito, programmando e rispettando un momento in cui il bambino potrà soddisfare il suo bisogno (ad esempio, riporre al sicuro in un posto speciale le sue bolle di sapone perché è ora di mangiare, le potrà riprendere subito dopo e mantenere questa promessa).
c) noi genitori siamo sempre in disaccordo su tutto? Siamo sicuri che siano divergenze educative o a volte ci lasciamo condizionare da piccole incomprensioni di coppia, tanto che l'educazione diventa una"lotta di potere" per vincere, per dimostrare il nostro valore?
Se così fosse, è necessario proteggere il bambino dai vostri conflitti di coppia che affronterete in modo opportuno, ma anche approfondire insieme che tipo di educazione state improntando per vostro figlio, nel rispetto e nel confronto delle diversità personali, in modo da proseguire in modo più sereno e positivo questo meraviglioso percorso di vita.
Con i migliori saluti e auguri
copyright © Educare.it - Anno XV, N. 9, Settembre 2015
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