- Categoria: Problemi al Nido/Scuola dell'Infanzia
Socializzazione, vasino e pigrizia
Buongiorno, mio figlio ha 3 anni (compiuti a Ottobre) e frequenta il primo anno di scuola dell'infanzia. È figlio unico e ha un cugino di 4 anni che vede circa 2 pomeriggi a settimana e con il quale interagisce poco.
L'impatto con la scuola è stato duro: pianti, risvegli notturni e battito di denti per le prime tre settimane: ora a scuola va volentieri, ma le maestre dicono che: 1) non interagisce con i compagni; 2) non comunica il bisogno di fare pipì o cacca e in bagno vuole sempre essere accompagnato; 3) è pigro nel disegnare e nelle attivitò manipolative. A casa in bagno va da solo (da circa un mese), ma è un po' pigro nelle attività di disegno e di gioco. Gli piace curiosare dappertutto, spesso imita i grandi e ha una elevata proprietà di linguaggio, ma non interagisce con i coetanei neanche in contesti come feste, giardinetti, mare. Con gli adulti interagisce molto bene.
Devo preoccuparmi? Come posso fare a stimolare la socializzazione? Per quanto riguarda il fatto che nei giochi è pigro (non ritaglia, si scoccia subito, non riesce a fare puzzle anche elementari), dovrei approfondire?
Cara signora,
ho letto la tua lettera e subito mi sono emerse alla mente le domande e i dubbi che maggiormente preoccupano le mamme, ovvero la socializzazione e la partecipazione del bambino alle attività proposte. Faccio questa premessa per dirle che, come lei, anche moltissime altre mamme si confrontano quotidianamente con tali quesiti.
Vorrei risponderle punto per punto.
Comincio col dirle ciò che dico a tutti coloro che mi fanno questa domanda: giocare da solo non è necessariamente un problema. Ricordiamoci che un bimbo è abituato ad avere tutta l’attenzione concentrata su se stesso per i primi tre anni di vita, e che da un giorno all’atro viene “catapultato” in una nuova realtà in cui deve condividere tempi, giochi e spazi con altri bimbi che non conosce. Riuscire a trovare una sintonia con uno o più di essi è un processo che può richiedere tempo. Inoltre il fatto che il bimbo gradisca la compagnia degli adulti è un indicatore che ci fa comprendere la necessità del bimbo di confrontarsi con persone che “non si limitano a giocare”, ma con le quali si possa anche parlare e condividere attività “da grandi”.
Quello che mi sento di suggerirle a tal proposito è di non smettere di stimolarlo a giocare coi coetanei, magari invitando un amichetto a casa (magari visto che sono piccolini invita anche la mamma in modo tale che l’ambiente sia più sereno per tutti), ed in secondo luogo potrebbe farle delle domande sui suoi compagni: come si chiamano? Cosa fanno insieme a te? Ecc…
Per quanto riguarda il secondo punto, per i bambini il passaggio dal pannolino all’acquisizione di autonomia nel controllo sfinterico è molto complesso, devono modificare un’abitudine ormai consolidata e ciò può richiedere molto tempo e tentativi. I bambini devono anche sentirsi pronti ad affrontare questo cambiamento; a volte possono necessitare di un piccolo aiuto da parte degli adulti, essere accompagnati e guardare magari insieme il “bisognino che se ne va”, fare dei massaggini al pancino creando momenti intimi tra mamma o papà e bambino. La letteratura offre diversi spunti da leggere col nostro bambino: libri che raccontano di altri bambini che riscontrano alcune difficoltà col vasino in cui i nostri bimbi si possano riconoscere e acquisire fiducia in se stessi.
Rispetto all'ultimo punto, io credo che i bimbi che non dimostrano interesse per le attività proposte probabilmente è perché temono di sbagliare o di fare un lavoro “non bello”: se ciò si dovesse verificare è nostro compito offrire continui rinforzi positivi, fare molti complimenti per la bellezza del disegno, proporre di aggiungere ulteriori particolari ecc…
Cara mamma spero di esserle stata utile. La invito a confidare molto sulle maestre del suo bimbo, a comunicare con loro, chiedendo consigli, perché insieme potrete ottenere ottimi traguardi.
copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 4, aprile 2014