- Categoria: Problemi con il sonno
- Scritto da Paola Zanchetta
Terrore notturno (2)
Mi chiamo Gianmaria e abbiamo una bimba di 4 anni che dal 22/05/01 ha iniziato ad avere sintomi che riconducono al "terrore notturno", gli stessi identici sintomi che ha lamentato la sig.ra Paola nella sua lettera alla quale ha risposto la Dott.ssa Zanchetta.
La prima notte che la bambina ha manifestato questi sintomi, dopo sveglia, ci ha raccontato un episodio, che ricordava benissimo, di un bambino delle scuole elementari, che le ha dato fastidio, ma non sappiamo in che termini. La bambina da quel giorno non vuole andare più all'asilo, abbiamo provato con un altro asilo, ma con scarso risultato.
I sintomi si manifestano anche quando si addormenta di pomeriggio dopo quasi un'ora, ma mentre per i primi 10 giorni pronunciava sempre le stesse frasi, abbiamo notato che con il passare dei giorni, il tema è cambiato. La bambina di giorno si comporta normalmente ed è molto vivace.
Abbiamo consultato una psicologa che è stata la prima a parlarci del "terrore notturno" del bambino e che, con il passare del tempo, dovrebbe scomparire da solo.
Siamo molto preoccupati anche perché questi episodi sono sistematici (agli stessi orari) e più frequenti. Vi chiedo: che cosa può essere stata la causa di tutto questo? Dare dei farmaci alla bimba per farla riposare meglio è consigliabile? Dopo quanto tempo scompaiono queste manifestazioni?
Caro Gianmaria,
come lei già sa, la notte per i bimbi e per i grandi è insieme ad un tempo di riposo per il corpo, un momento prolifico e fertile per la nostra mente e la nostra psiche. I sogni rappresentano uno dei modi in cui questo insostituibile lavorio accade dentro di noi. Tutti noi facciamo almeno tre o quattro sogni per notte.
Di solito i sogni del primo sonno o quelli del mattino portano con sé elementi di realtà o si sviluppano su trame iniziate nelle nostre giornate, mentre quelli del cuore della notte sono più legati a contenuti profondi del nostro io ed apparentemente disgiunti dal nostro vivere. Alcuni di questi li ricordiamo al nostro risveglio altri non li ricordiamo affatto.
Certo è che il nostro crescere, il nostro continuo evolvere avviene grazie al dialogo continuo che facciamo con noi stessi anche nel sogno. Gli incubi poi sono molto profondamente legati a ciò che noi sperimentiamo nel vivere soprattutto, ovviamente, alle nostre paure, alle nostre difficoltà, in generale alle nostre fragilità. Ovviamente quando si parla di legame si intende una relazione simbolica a volte immediatamente riconoscibile ma altre molto nascosta.
Lei deve pensare signor Gianmaria, che è come se il nostro personaggio interiore avesse bisogno di farci crescere senza subire le continue interferenze della nostra ragione che chiede spiegazioni e che tutto vuole controllare. Inutili sono allora i nostri artigianali tentativi di interpretazione perché il dialogo interiore onirico (del sogno) deve essere inserito e compreso dentro un percorso complessivo di tutta la psiche.
Adesso provi ad immaginare quante cose, quante scoperte, quante sorprese, quante immagini inattese, quante domande senza risposta incontra ogni giorno un bambino di quattro anni. A quattro anni i nostri figli iniziano appena a lasciare quella stretta dipendenza dalla mamma per incontrare il mondo, si avventurano nel mondo della scuola dove le regole e le esperienze non sono più pensate per loro soltanto ma un piccolo gruppo, e mille altre cose ancora. Ciò premesso, certamente il sonno ed i disturbi del sonno rappresentano per noi adulti educatori dei preziosi rivelatori dello stato di salute interiore, e quindi vanno considerati molto attentamente.
Quello che io penso riguardo alla sua specifica situazione è che senza dubbio la sua bambina segnala una difficoltà grande nel superare questa fase e che per questo deve essere aiutata. Così come diamo gli integratori ai bambini che crescono troppo in fretta anche i bambini che vivono situazioni di difficoltà della crescita hanno diritto ad essere aiutati.
Non credo sia utile cambiare scuola, a meno che questa non presenti caratteristiche negative da voi rilevate. Non credo nell'uso dei farmaci se non nel parsimonioso uso di tisane rilassanti, o di altri rimedi naturali fitoterapici o omeopatici opportunamente prescritti da un buon pediatra. Non c'è un tempo preciso di durata degli incubi, poiché questi terminano quando il complesso processo di elaborazione interiore è giunto a compimento.
Utile può essere per lei, e per voi che le siete accanto, un breve percorso terapeutico con una psicologa che lavori attraverso strumenti simbolici quali ad esempio il disegno (arteterapia), il movimento (la psicomotricà), il gioco (la sabbiera), e così via. Informatevi nella vostra città, troverete sicuramente dei buoni indirizzi.
Nello stesso tempo voi come genitori proponetele occasioni di gioco dove possa "buttar fuori" i fantasmi che la tormentano. Dipingete con lei, giocate con la pasta di sale, ballate, camminate nei prati, guardate dei buoni cartoni animati, leggete delle belle fiabe,.....
Non cercate la spiegazione, tante volte è inutile, offritele invece ospitalità e cibo per la psiche. Siate con lei "profondamente".
copyright © Educare.it - Anno I, Numero 8, Luglio 2001