- Categoria: Problemi con il sonno
- Scritto da Monika Runggaldier
Paure ed insonnia
Sono la mamma di un bambino di 9 anni che ha sempre avuto difficoltà ad addormentarsi e ad avere un sonno tranquillo. In passato sono ricorsa, su consiglio della pediatra, anche a sciroppi che facilitavano il passaggio dal sonno leggero al sonno pesante. Ora ho sospeso da un po' la somministrazione del farmaco su consiglio del medico perché dice che il bambino ormai è grande e non bisogna più contare su questi farmaci. Il problema sta nel fatto che mio figlio ha molte paure: del buio (soprattutto) tanto da non andare neanche in bagno da solo o nella sua camera (infatti gioca in salotto e si addormenta sul divano) dei cani (tanto che sene trova uno vicino, comincia a tremare e si aggrappa a me chiedendomi di portarlo via), delle voci e dei rumori notturni (per lui sarebbero fantasmi che ridono e che gli voglio fare del male, anche se gli ho spiegato con calma e tutte le volte che mi ha esternato le sue paure, che i fantasmi sono stati creati dagli scrittori per fare libri e film), dei rumori forti (tipo scoppio di palloncini o petardi) e altre ancora.
Non mi spiego il perché di queste paure visto che evito da sempre e accuratamente ogni programma televisivo, racconto o situazione che potrebbe impressionarlo o turbarlo.
Da qualche tempo poi si sveglia al mattino verso le 5.00 (forse sente dei rumori negli appartamenti vicini) mi chiama e non riesce più a prendere sonno impedendo anche a me di fare altrettanto. Preciso che per la paura del buio il bambino non si alza dal letto se non sono presente io o mio marito.
Da cosa possono dipendere queste paure? e come posso aiutarlo a superarle?
Grazie.
Gentile Signora,
purtroppo mancano alcune informazioni importanti al fine di una consulenza più adeguata:
- Per quanti mesi o anni Suo figlio ha preso gli "sciroppi" per dormire meglio, dei quali mi parla?
- Qual'era il principio attivo contenuto in questo farmaco?
- Quanti giorni-settimane-mesi fa ha sospeso la terapia?
- Le paure sono aumentate dopo la sospensione del farmaco?
E ancora:
- Si è confrontata con le osservazioni da parte delle/degli insegnanti?
- Quali attività extrascolastiche piacciono a Suo figlio?
- In passato, quali esperienze emotivamente forti ha fatto Suo figlio?
Mi scrive che sta molto attenta ad evitare "accuratamente ogni programma televisivo, racconto o situazione che potrebbe impressionarlo o turbarlo" e se questo da una parte è testimonianza di responsabilità materna, dall'altra c'è però anche il rischio di un'iperprotettività che potrebbe sfociare in ANSIA MATERNA ostacolante per lo stesso bambino.
A nove anni il bagaglio di esperienze non consiste solo di esperienze in familiari (televisione ecc.), ma di una parte consistente di esperienze extrafamiliari (scuola, compagni, tempo passato fuori scuola e casa...) e le paure accentuate di Suo figlio potrebbero avere origine anche nella sua vita extrafamiliare. Si dovrebbe attentamente valutare quest'ipotesi, ma questo, meglio di Lei in quanto madre, lo potrebbe fare una persona esperta estranea (pedagogista, psicologa). Le esperienze traumatiche nell'infanzia possono portare, se non prese in terapia, ad una paura cronica, ad attacchi di panico, ad iperansia. Si noti che la percezione di trauma è molto individuale: ciò che per un bambino può essere un vero e proprio trauma, non lo può essere invece per un altro bambino.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, vorrei parlare delle cause organico-fisiche che la paura può pure avere. La serotonina è coinvolta nella regolazione di molte funzioni psicologiche e biologiche. L'ampia distribuzione dei terminali serotoninergici e le interazioni con altri sistemi neurotrasmettitoriali mediano l'umore e il sonno, la paura e l'ansia (corteccia e sistema libico, amigdala). Esistono tecniche di diagnosi non invasive ed assolutamente indolori (la tomografia a emissione di positroni (=PET) che permetteno di seguire praticamente "dal vivo" il passaggio di sostanze nel cervello. Altra ipotesi recente di causa organica della paure è il gene SLC6A4 che contribuirebbe a rendere una persona particolarmente incline all'ansia e alla paura. Il gene SLC6A4 contiene i codici di una proteina che trasporta il neurotrasmettitore della serotonina da un neurone cerebrale all'altro. Come dice lo stesso psichiatra e neurologo Daniel Weinberger che ha condotto studi con questo gene, non esiste però quasi mai un unico fattore che determina la predisposizione all'ansia. L'ambiente e le esperienze e altri elementi genetici possono avere un ruolo.
Le difficoltà significative di sonno e di paura di Suo figlio potrebbero avere, dunque, non solo necessariamente una causa in una o più esperienze traumatiche del bambino, ma ci potrebbe essere alla base anche una causa o con-causa organica che sarebbe da approfondire da uno psichiatra e perciò Le consiglierei, come primo passo, di prenotare per Suo figlio una visita psichiatrica. Porti con sé anche il foglio illustrativo del farmaco che Suo figlio ha preso in passato.
In sintesi:
Se la causa della paura e insonnia fosse prevalentemente organica, rimedi farmacologici che, e ci tengo a sottolinearlo, NON causano dipendenza, possono portare l'equilibrio nel sistema della serotonina. Ma non è detto che i farmaci siano necessari. Lo psichiatra potrà valutare dopo un colloquio con Suo figlio in modo più approfondito, se si tratta di ansia, veri e propri attacchi di panico, distimie, sindromi ossessivo-compulsivi (fobie) o se invece non si tratta di un disturbo che richiede supporto farmacologico e/o psicoterapico. A proposito di farmaci: attenzione, non bisogna confondere farmaci equilibranti la serotonina con tranquillanti o addirittura sonniferi, i quali, contenendo spesso benzodiazepine o simili sono decisamente sconsigliabili!
La causa della paure e insonnia può essere dovuta però, come abbiamo visto, anche ad una o più esperienze traumatiche (che a volte alterano i meccanismi biochimici nel cervello) che richiedono spesso un iter terapeutico per sostenere adeguatamente il bambino nell'elaborazione delle esperienze. Una psicoterapia potrebbe essere indicata, visto che i sintomi di paura e di insonnia sono rilevanti.
Cordiali saluti.
copyright © Educare.it - Anno III, Numero 7, Giugno 2003