- Categoria: Principi educativi, regole
- Scritto da Paola Zanchetta
Le botte per educare
Ho in nipotino che presto compirà tre anni; entrambi i genitori, fin da quando il bambino ha incominciato a muovere i primi passi e tutt'ora, non hanno esitato a dargli delle botte per fargli capire ciò che non doveva fare.
Ai miei ripetuti inviti a desistere da questi modi violenti, rispondono che essi, prima invitano il bambino a desistere e solo se questi non ubbidisce ai ripetuti inviti verbali, ricorrono alle botte.
Non sono riuscito a convincerli che sbagliano e che un bambino, specie di quell'età non va mai picchiato.
Se sono nel giusto, e di questo Vi chiedo il Vostro parere, potreste suggerirmi gli argomenti più idonei a convincere di ciò i suoi genitori?
Gentile Signore,
certo che lei ha ragione!
Le botte non servono in educazione o meglio servono proprio a poco!
Vede, nella cultura popolare si dice che le sberle arrivano quando le parole finiscono. Ed è proprio così. I genitori ricorrono agli sculaccioni quando non riescono più a farsi ascoltare, quando ogni altra via di comunicazione autorevole non ha più riscontro. Senza voler per questo demonizzare lo sculaccione sul sedere che può scappare una volta all'anno alla madre stanca, c'è da chiedersi perché mai un genitore rimane senza parole? con un bimbo così piccolo? dove forse può bastare fare gli occhi "brutti"? perché non si può semplicemente arrabbiarsi e far sentire la distanza? In fondo, ciò che noi vogliamo in educazione è che un bambino impari ad essere migliore, che comprenda le strategie per non sbagliare e che sia capace di adottare i comportamenti adeguati. Ed allora come si può fare tutto ciò se non con il nostro aiuto?
Ma qui il problema è anche un altro: come fare ad aiutare i genitori?
Fare il genitore è davvero un mestiere difficile anche perché vi sono intorno ai genitori mille voci, mille persone che dicono cosa è giusto e cosa non è giusto fare e a volte si finisce per non ascoltare più nessuno per non cadere in confusione. Allora il punto in questo caso è come favorire nei genitori l'insorgere di modi diversi senza rompere l'equilibrio affettivo o senza minacciare la loro autostima come genitori.
Mi raccomando sia cauto ed attento e umile e comprensivo e davvero amico in questo suo dignitoso tentativo.
Per quanto riguarda gli argomenti... come avrà ben capito caro signore, gli argomenti sono che la comprensione di un proprio errore nasce dalla consapevolezza e non dalla paura, ma forse questo lei lo sapeva già! Ed allora dolcemente provi ad avvicinarsi.
Buon lavoro.
copyright © Educare.it - Anno II, Numero 11, Ottobre 2002