Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

Litighiamo per la scelta della scuola

coppia-liteSalve, sono Giancarlo padre di Luca (5 anni).
Premetto che viviamo in una città dove abbiamo casa di proprietà dalla nascita di Luca, la mamma è originaria di un altra città distante circa 20 km. Faccio queste promesse perché li sta il nodo del problema.

Altra cosa importante da evidenziare che Luca frequenta 3 anni di materna (questo l'ultimo anno) nella città dove vive la mamma per motivi di ordine pratico. Anche la nonna materna vive in quella città e con lei la figlia nata dal primo matrimonio di mia moglie.

Arrivo al dunque: io voglio iscrivere mio figlio a scuola nella città dove viviamo per vari motivi: primo perché odio vederlo sballottato continuamente in macchina la mattina, la sera (oltre il rischio della strada); inoltre avrei la possibilità del supporto di mia sorella all'interno della scuola essendo lei insegnante, oltre a quello di mia mamma. Questo mio desiderio è però fonte di litigio continuo con mia moglie (che potrebbe ottenere trasferimento vicino a casa) ...aiuto!

 

Gentile papà,

l'ingresso nella scuola primaria rappresenta un momento evolutivo molto importante. E' una fase in cui un bambino deve imparare ad affrontare nuove sfide e responsabilità come regole da rispettare, orari, cura del materiale scolastico, svolgimento dei compiti.

La scuola primaria è orientata al rendimento e l'obiettivo è far sì che l'alunno raggiunga buoni livelli di competenza, diventi autonomo e dimostri le sue effettive capacità.

E' il periodo in cui si acquisiscono le basi culturali e sociali che permetteranno di proseguire gli studi e d'inserirsi nel mondo del lavoro e nella società adulta.

Ogni alunno reagisce e si adatta al nuovo cambiamento con modalità proprie ma è bene ricordare che è un passaggio molto delicato che và affrontato con la maggiore tranquillità possibile e con un atteggiamento rassicurante e fiducioso da parte dei genitori che dovrebbero cercare di essere, più che mai, in perfetta sintonia e collaborare per il bene e l'interesse del loro figlio.

Il sostegno della famiglia è molto importante nel processo d'inserimento scolastico, nell'integrazione con i nuovi compagni e con gli insegnanti.

A questa età, il bambino sa già relazionarsi bene e sa riconoscere e rispettare i suoi confini e le regole del gruppo di appartenenza ma, per potenziare tale relazione è necessario che l'interazione con i nuovi compagni avvenga anche fuori dalla scuola, in un ambito extra scolastico come il parco giochi, i luoghi sportivi e la propria casa ossia il contesto familiare dove il bambino possa condividere il suo mondo con gli altri. L'amicizia offre un terreno fertile per il benessere emotivo dei bambini e suo figlio è nell'età in cui iniziano i legami forti con i compagni e, fare i compiti insieme, giocare, confrontarsi, permette di costruire un buon tessuto sociale.

Proprio per favorire al massimo tale integrazione e consentire un continuum scuola-famiglia, sarebbe auspicabile che la scuola fosse ubicata nella stessa città in cui abitate, tenuto conto altresì dell'ausilio di nonni e zii e in vista di un possibile trasferimento della mamma.

Vorrei concludere con la frase di uno scrittore latino, Plinio il Vecchio: La casa è dove si trova il cuore, ovvero dove il bambino si sente sicuro e sereno, dove ci sono i suoi affetti ma anche i suoi spazi, i suoi giochi, il suo vissuto.


copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 4, aprile 2014