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Litighiamo per la scelta della scuola
Salve, sono Giancarlo padre di Luca (5 anni).
Premetto che viviamo in una città dove abbiamo casa di proprietà dalla nascita di Luca, la mamma è originaria di un altra città distante circa 20 km. Faccio queste promesse perché li sta il nodo del problema.
Altra cosa importante da evidenziare che Luca frequenta 3 anni di materna (questo l'ultimo anno) nella città dove vive la mamma per motivi di ordine pratico. Anche la nonna materna vive in quella città e con lei la figlia nata dal primo matrimonio di mia moglie.
Arrivo al dunque: io voglio iscrivere mio figlio a scuola nella città dove viviamo per vari motivi: primo perché odio vederlo sballottato continuamente in macchina la mattina, la sera (oltre il rischio della strada); inoltre avrei la possibilità del supporto di mia sorella all'interno della scuola essendo lei insegnante, oltre a quello di mia mamma. Questo mio desiderio è però fonte di litigio continuo con mia moglie (che potrebbe ottenere trasferimento vicino a casa) ...aiuto!
Gentile papà,
l'ingresso nella scuola primaria rappresenta un momento evolutivo molto importante. E' una fase in cui un bambino deve imparare ad affrontare nuove sfide e responsabilità come regole da rispettare, orari, cura del materiale scolastico, svolgimento dei compiti.
La scuola primaria è orientata al rendimento e l'obiettivo è far sì che l'alunno raggiunga buoni livelli di competenza, diventi autonomo e dimostri le sue effettive capacità.
E' il periodo in cui si acquisiscono le basi culturali e sociali che permetteranno di proseguire gli studi e d'inserirsi nel mondo del lavoro e nella società adulta.
Ogni alunno reagisce e si adatta al nuovo cambiamento con modalità proprie ma è bene ricordare che è un passaggio molto delicato che và affrontato con la maggiore tranquillità possibile e con un atteggiamento rassicurante e fiducioso da parte dei genitori che dovrebbero cercare di essere, più che mai, in perfetta sintonia e collaborare per il bene e l'interesse del loro figlio.
Il sostegno della famiglia è molto importante nel processo d'inserimento scolastico, nell'integrazione con i nuovi compagni e con gli insegnanti.
A questa età, il bambino sa già relazionarsi bene e sa riconoscere e rispettare i suoi confini e le regole del gruppo di appartenenza ma, per potenziare tale relazione è necessario che l'interazione con i nuovi compagni avvenga anche fuori dalla scuola, in un ambito extra scolastico come il parco giochi, i luoghi sportivi e la propria casa ossia il contesto familiare dove il bambino possa condividere il suo mondo con gli altri. L'amicizia offre un terreno fertile per il benessere emotivo dei bambini e suo figlio è nell'età in cui iniziano i legami forti con i compagni e, fare i compiti insieme, giocare, confrontarsi, permette di costruire un buon tessuto sociale.
Proprio per favorire al massimo tale integrazione e consentire un continuum scuola-famiglia, sarebbe auspicabile che la scuola fosse ubicata nella stessa città in cui abitate, tenuto conto altresì dell'ausilio di nonni e zii e in vista di un possibile trasferimento della mamma.
Vorrei concludere con la frase di uno scrittore latino, Plinio il Vecchio: La casa è dove si trova il cuore, ovvero dove il bambino si sente sicuro e sereno, dove ci sono i suoi affetti ma anche i suoi spazi, i suoi giochi, il suo vissuto.
copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 4, aprile 2014