Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 1 - Gennaio 2025auguri natale

Una bambina di carattere

Gentile Redazione,
sono Luisa e ho 41 anni e sono la mamma di due bambini, il grande di 7 anni e la piccola di 4. E' proprio quest'ultima l'origine familiare dei nostri malumori, depressioni e nervosismi.

Alice e' una bambina molto determinata e di carattere, non accetta di essere contraddetta e tanto meno imposizioni. Quando era piccola, fino all'eta' di circa due anni, ha avuto qualche episodio di spasmi affettivi. Si sono verificati tre o quattro episodi in tutto, due dei quali dovuti dall'averla tirata fuori dalla vasca da bagno, mentre appunto faceva il bagnetto, evento a lei sempre molto gradito.

Ora la nostra preoccupazione, mia e di mio marito, e' quella di come riuscire ad educare una bambina di questo tipo. Per ottenere quello che vuole frigna all'infinito, a volte batte i piedi e si agita furiosamente e non c'e' alcun modo di poter interagire con lei: e' come se non volesse comunicare con l'esterno. Il 90% delle volte quando riceve un rifiuto inizia a piagnucolare sperando di ottenere cosi' quello che vuole. All'asilo se non e' di buon umore non accetta imposizioni e si rifiuta di fare quello che le maestre le chiedono di fare; per contro, se decide di lavorare, e' molto brava. Inoltre e' una bambina molto affettuosa e sensibile.

Cosa ci consigliate? Rivolgerci a qualche esperto quanto meno per ricevere consigli su come comportarsi? Grazie.

 

Cara signora Luisa,
si ricorda la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie? Alice diventa piccola piccola e rischia di annegare nelle sue stesse lacrime e non riesce ad aprire la porta della stanza, poi diventa gigantesca ed è talmente grande che non riesce nemmeno più ad essere contenuta dalla sua stessa casa, poi ... è tutto così complicato e lei si sente confusa e non riesce mai ad essere adeguata al mondo che è fuori, non capisce il senso del tempo, non capisce dove bisogna andare...

Alice nel Paese delle Meraviglie racconta la storia di un paese impossibile, ma soprattutto racconta come ogni cosa può essere vista e vissuta da molte diverse prospettive e come talvolta cose piccole ci sembrano grandissime e ci fanno paura e cose grandi ci appaiono semplici e non ci spaventano.

Cara Luisa, oggi ho portato in giro per la mia vita le sue parole e le sue preoccupazioni affinché potessero trovare dentro di me una giusta risposta. Eccomi dunque a lei, adesso che mia figlia Virginia è a letto che dorme. Avrei un milione di cose da dirle, ma tant'è! La prima cosa che voglio dirle è un grazie sincero per l'occasione che mi ha dato di ripensare ed accarezzare con amore la bambina che sono stata e la figlia che ho. Anch'io come la sua piccola Alice sono stata una bambina così, sempre in lotta con il mondo intero fin da piccolissima ed anche la mia bambina è stata e a volte è ancora così.

Ricordo molto bene quelle sensazioni che lei descrive viste dagli occhi di una madre vissute nella mia pelle di bambina, ed altrettanto bene ricordo il mio smarrimento e la mia fatica di madre di fronte a mia figlia. La lotta di un bimbo come la piccola Alice è data dal continuo instancabile tentativo che inconsapevolmente compie di conciliare ciò che sente e percepisce profondamente dentro di sé con ciò che accade attorno a sé.

Alice, la sua piccola bimba delle volte non riesce nemmeno a conciliare i suoi desideri con la realtà, e vorrebbe che il bagnetto durasse all'infinito perché è così profondo il potere dell'acqua in cui ci immergiamo da portarci quiete e serenità e Alice lo sente, dall'altro la sua piccola bimba di quattro anni riesce a mettere in crisi una donna ed un uomo nel loro essere genitori. Accidenti che forza!

Alice è una bambina dotata di una rara sensibilità, il suo contatto con il mondo ha un'eco profondo dentro di lei, è un'eco che a volte la confonde e la rende introversa e indisponibile al mondo. E' come se ad un certo punto, signora Luisa, il suo udito si facesse così fine da percepire ogni rumore. Questo potrebbe anche essere una grande risorsa, da piccoli quando ancora non si riesce a distinguere i suoni importanti da quelli inutili, si ascolta tutto e ci si fa una gran confusione e ci si irrita con il rumore del mondo e, siccome non si è più capaci di districarci, ci si chiude dentro di sé e non si ascolta più nessuno. Almeno così non ci si confonde!

Cara Luisa, non si lasci confondere anche lei che è grande e non pensi nemmeno per un attimo che Alice la sua bambina brava, affettuosa e sensibile le crei la preoccupazione di educarla. Alice ha bisogno di genitori che sorridano e sminuiscano le reazioni esagerate di una bimba che, ancora come Alice della storia, non riesce a vivere nella giusta dimensione. Sia dolce e determinata quando Alice strepita e sorrida a lei senza offenderla nel suo orgoglio e nella sua sensibilità. Le proponga un'altra prospettiva, un altro punto di vista, un'altra cosa da fare altrettanto importante. Le offra contesti di gioco dove possa rappresentare quel magnifico mondo interiore ancora troppo grande per una bimba così piccola: crei paesaggi in una cassetta di sabbia, offra mandala da colorare, pasta di sale da impastare, piscina per giocare... Siate orgogliosi di lei e siate sinceramente suoi alleati.

La ringrazio e l'attendo se ancora vorrà raccontarmi di un sorriso di Alice che da grande sarà una donna profonda e interessante e di un suo sorriso, madre che accetta di ricominciare a crescere con la sua piccola bimba.

 


copyright © Educare.it - Anno I, Numero 1, Dicembre 2000