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Una lezione diversa

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uccello liraSono giorni difficili, i legami familiari si sono allentati per il necessario isolamento che non consente di avere vicino figli, nipoti, amici. Ho contatti email con una mia cara nipotina alla quale invio semplici lezioni cercando di proporgliele con un linguaggio semplice e discorsivo, sperando che questo tempo ingrato riesca a infonderle un pò di serenita' e speranza. Stimolata dalla sua naturale e particolare vena poetica oggi le ho inviato una lezione diversa dalle altre.

Mi sono ricordata di una bellissima poesia di J. Prevert nella quale un bambino, mediante un volo di fantasia, si allontana con il pensiero dall'aula scolastica e dalla cantilena ripetitiva del maestro per lasciarsi trasportare dal richiamo di un uccello che gli si avvicina. All'improvviso non ci sono più pareti scolastiche e le barriere materiali, tutto si trasforma in un gioco felice e liberatorio. La fantasia trasforma la realtà e diventa puro desiderio di evasione, voglia di vivere, suonare, cantare.

In un periodo triste come questo in cui i bambini, soprattutto in città, sono costretti in uno spazio ristretto c'è l'urgente bisogno di sostenere e stimolare la loro naturale curiosità e sensibilità guidando i loro pensieri verso una luce di speranza e di rinascita. Questa strana lezione ha, per incanto, cancellato le distanze reali e mentali, la tristezza e la solitudine di questo anomalo e limitato spazio vitale in cui siamo confinati.

Solo la fantasia può conquistare spazi immensi e consolatori, superare i confini di una realtà indesiderata.... e allora, oltre il noioso sottofondo delle parole del maestro, le cose, gli oggetti ma anche le persone riscoprono la loro essenza, la loro origine, il loro più intimo e unico significato in nome della vita e per la vita.

Viaggiando sulle ali di questa poesia nessuno si può sentire più solo perchè : "Un vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell'avere nuovi occhi" (M.Proust)  

L'uccello lira (J. Prevert)

Due più due quattro

quattro più quattro otto

otto più otto sedici...

Ma ecco che nel cielo passa l'uccello

il bambino lo vede

il bambino lo sente

il bambino lo chiama:

Aiuto, vieni a giocare con me uccello!

E l'uccello viene giù e gioca con il bambino.

Due più due quattro

Ripetete! Dice il maestro

e il bambino gioca e l'uccello gioca con lui...

e l'uccello lira suona e il bambino canta....

E i vetri ridiventano sabbia

e l'inchiostro ridiventa acqua

e i banchi ritornano alberi.


 copyright © Educare.it - Anno XX, N. 4, Aprile 2020
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