- Scritto da Federica Ferraresi
- Categoria: Studi e articoli sulla disabilità
Un nuovo strumento per analizzare i molteplici aspetti della disabilità: la classificazione ICF
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato nel 2001 uno strumento di classificazione che analizza e descrive la disabilità come esperienza umana che tutti possono sperimentare. Tale strumento, denominato ICF, propone un approccio all’individuo normodotato o con disabilità dalla portata innovativa e multidisciplinare.
Con il presente articolo si vogliono delineare le principali caratteristiche relative alle classificazioni che hanno preceduto l’ICF, analizzando gli aspetti innovativi della stessa. Tale strumento, poco conosciuto e utilizzato in ambito educativo, rappresenta una importante fonte di analisi del mondo della disabilità. [vedi gli strumenti per l'educazione speciale sviluppati a partire dall'ICF]
Le Classificazioni Internazionali elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: ICD e ICIDH
A partire dalla seconda metà del secolo scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato differenti strumenti di classificazione inerenti l’osservazione e l’analisi delle patologie organiche, psichiche e comportamentali delle popolazioni, al fine di migliorare la qualità della diagnosi di tali patologie.
La prima classificazione elaborata dall’OMS, “La Classificazione Internazionale delle malattie” (ICD, 1970) risponde all’esigenza di cogliere la causa delle patologie, fornendo per ogni sindrome e disturbo una descrizione delle principali caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche. L’ICD si delinea quindi come una classificazione causale, focalizzando l’attenzione sull’aspetto eziologico della patologia. Le diagnosi delle malattie vengono tradotte in codici numerici che rendono possibile la memorizzazione, la ricerca e l’analisi dei dati.