- Categoria: Adolescenza e disagio giovanile
- Scritto da Anna Notaristefano
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Cyberbullismo: i casi World of warcraft e League of legends
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Le forme di prepotenza che vedono protagonisti bambini e ragazzi di tutte le età sono in aumento e ancora oggi non vengono attuate sufficienti strategie di fronteggiamento di tali problematiche.
Casi di aggressività nei confronti di compagni si registrano precocemente tra i banchi di scuola e in tutti quegli ambienti esterni all’edificio scolastico che permettono l’incontro e la relazione tra pari.
Questo fenomeno ha molteplici forme di manifestazione sociale: l’azione offensiva, infatti, può originarsi attraverso attacchi fisici, verbali ed elettronici, come per esempio parole e offese messe per iscritto o espresse oralmente (bullismo diretto) oppure ricorrendo all’esclusione e all’isolamento della vittima dal gruppo, beffeggiandola alle spalle (bullismo indiretto).
I bulli hanno esteso il proprio raggio d’azione anche alle nascenti comunità virtuali, agendo quindi all’interno dei social network (facebook e ask) e dei giochi online come “cyber bulli”.
Chiunque si immerga nel mare di possibilità offerte dalla rete, va spesso incontro a rischi e pericoli ai quali è difficile sfuggire, soprattutto perché al giorno d’oggi essa rimane un terreno quasi inesplorato dagli adulti, che non conoscono a fondo ciò che si crea e si nasconde al suo interno.
Nello specifico prenderò brevemente in esame due affermati giochi online: World of warcraft e League of legend. Entrambi rientrano nella categoria degli MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game, ovvero gioco di ruolo online multigiocatore di massa); si può giocare ad essi solo tramite internet (World of warcraft richiede inoltre il pagamento di un canone mensile) e i numerosi giocatori, che vi possono accedere incessantemente a qualsiasi ora del giorno e della notte, hanno la possibilità di interagire interpretando personaggi che si evolvono insieme al mondo persistente che li circonda e in cui vivono.
Il giocatore esprime nel videogioco, nell’avatar che sceglie di essere come nelle decisioni che di volta in volta prende, la propria autentica personalità, sia nel senso di “chi è” sia in quello di “chi vorrebbe provare a essere”. Salire di livello, completare le missioni e diventare sempre più forte grazie ai propri sforzi e all’ingegno, può essere fonte di appagamento personale: ciò permette sia di piacere a se stessi (dietro al desiderio di giocare e divertirsi, vi può anche essere il desiderio di costruire un’immagine migliore e perfezionata di se stessi rispetto alla propria immagine reale) sia di sfoggiare il proprio personaggio, forgiato ad hoc, e le proprie abilità davanti ai videogiocatori di tutto il mondo.