Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 12 - Dicembre 2023

Educare gli adolescenti di oggi: alcune riflessioni pedagogiche

adolescentiChe cosa significa essere adolescenti oggi?  A quali criticità è esposta la famiglia con figli adolescenti nell’epoca attuale e nella specificità sociale e culturale delle moderne società complesse? L’articolo esplora in modo sintetico le caratteristiche dell’età adolescenziale e propone suggerimenti educativi per supportare la costruzione dell’identità e del progetto di vita.

 

Introduzione

L’adolescenza, da sempre definita periodo di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, oggi assume certamente connotazioni molto particolari, strettamente connesse alle caratteristiche delle moderne società globalizzate in cui viviamo: negli ultimi decenni il concetto e l’esercizio della genitorialità è evidentemente cambiato, confermando stili educativi molto diversi rispetto alle generazioni precedenti. In particolare, questi cambiamenti riguardano l’affermazione di un concetto di genitorialità relazionale e affettiva e il declino del modello autoritario tipico delle società patriarcali a favore di uno stile educativo permissivo.

Parallelamente, negli ultimi decenni, l’attenzione nei riguardi ai temi educativi e alla genitorialità è certamente aumentata: la pubblicazione di libri, riviste, articoli scientifici, la divulgazione dei temi educativi attraverso blog e siti web, la creazione di percorsi di sostegno alla genitorialità e di associazioni di genitori hanno posto l’accento sull’importanza del ruolo e della responsabilità genitoriale ed evidenziato l’importanza di un supporto orientativo e formativo per la genitorialità. Nonostante ciò, sono molto frequenti sentimenti di inquietudine e smarrimento e la necessità di un supporto specifico sulla propria situazione particolare. Soprattutto nelle grandi realtà urbane, le famiglie appaiono facilmente come nuclei isolati, affiancate le une alle altre nella loro funzione educativa, ma non in reale interazione, spesso solo apparentemente interconnesse attraverso le nuove tecnologie.

Si assiste, inoltre, a una graduale perdita della autorevolezza necessaria per guidare gli adolescenti, oltre ad un progressivo appiattimento della distanza generazionale. I genitori “adultescenti” non sono pienamente adulti ma essi stessi ancora adolescenti, emotivamente fragili e normativamente carenti, quasi amici dei figli, ma non abbastanza genitori da contribuire con efficacia alla costruzione di un’identità indipendente.

Si tratta di famiglie molto predisposte all’accoglimento e alla protezione dei figli, alla vicinanza fisica ed emotiva, anche con il rischio di sconfinamento dei ruoli tra sottosistema genitoriale e filiale, ma soprattutto con un limite di tolleranza del comportamento dei figli decisamente aumentato rispetto alle generazioni precedenti.

Nonostante la crisi dell’adultità, si assiste ad una forte anticipazione dei tempi della vita: i bambini entrano sempre prima in adolescenza, assumendo precocemente gli atteggiamenti e i comportamenti caratteristici dell’età matura. Ne sono testimonianza i giocattoli e la moda infantile, che appaiono una forzata simulazione dell’immagine adulta. Ciononostante, l’uscita dall’adolescenza e l’entrata nel mondo adulto non sono più così chiaramente identificabili, soprattutto se per maturità si intende il raggiungimento di una stabilità economica, professionale, relazionale. Oggi le nuove generazioni si trovano a vivere un’esperienza di sospensione dell’adultità che si protrae nel tempo molto più che in passato, amplificando così il senso di incertezza, precarietà, provvisorietà tipicamente adolescenziali, cosicché la maturità oggi appare un concetto relativo e personalizzato (Bastone, 2021).

Tuttavia, aldilà dei cambiamenti socioculturali, il compito del genitore con un figlio adolescente resta sempre il medesimo, ossia la capacità di gestire due movimenti contrastanti: la tendenza al mantenimento dei legami affettivi e del senso di appartenenza, da un lato, e la spinta verso l’autonomia e la differenziazione dall’altro.

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Autrice: Antonella Bastone, pedagogista, docente a contratto presso l’Università di Torino, l’Università del Piemonte Orientale e l’Università di Genova.


copyright © Educare.it - Anno XX, N. 7, Luglio 2021