Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

La teoria di David A. Kolb e la sua applicazione ai musei

modello di Kolb

Il modello teorico di David Kolb, noto per il suo contributo scientifico al pensiero organizzativo, ha originato un notevole impatto sull’educazione degli adulti. Lo studioso americano immagina l’apprendimento come una spirale continua, ogni anello della spirale ha quattro punti attraverso i quali si concretizza l’acquisizione della conoscenza: l’esperienza concreta, osservazione e riflessione, la formazione dei concetti astratti, la sperimentazione attiva.

Per Kolb l’apprendimento è intimamente connesso alle esperienze pregresse, è un processo sociale che attinge ad altre sfere della propria esistenza e si combina alla reazione dell’individuo di fronte a nuove informazioni.

Tali principi, applicati in un contesto museale, suggeriscono di non prendere in esame soltanto la conoscenza acquisita durante la visita, ma il modo in cui l’individuo si accosta a questa esperienza, in base al suo personale stiledi apprendimento.

Attraverso la messa a punto di un questionario, creato per posizionare gli individui lungo i quattro punti della spirale, Kolb identifica quattro diversi stili:

  • L’esperienza concreta associata all’osservazione e riflessione conduce allo stile divergente di apprendimento tipico dei “sognatori”.
  • L’osservazione e riflessione associata alla concettualizzazione astratta conduce allo stile assimilatore di apprendimento dei “ponderatori”.
  • La concettualizzazione astratta associata alla sperimentazione attiva conduce allo stile convergente di apprendimento dei “decisori”.
  • La sperimentazione attiva associata all’esperienza concreta conduce allo stile accomodatore di apprendimento dei “pragmatici”.

sognatori hanno come punto di forza l’abilità immaginativa e la consapevolezza dei significati. Sono particolarmente abili nella generazione di possibilità multiple, quali ad esempio le sessioni di “brainstorming”. Si mostrano interessati agli altri, fantasiosi e consapevoli dei propri sentimenti.

ponderatori sono capaci di assimilare una quantità notevole di informazioni e di giungere, attraverso il ragionamento e l’analisi, ad una comprensione coerente. Si mostrano meno interessati alle persone e più concentrati sui concetti astratti.

decisori riescono nell’abilità di risolvere i problemi. La loro forza risiede nel prendere decisioni e nel dare alle idee un’applicazione concreta. Sono meno emotivi e si applicano meglio a compiti tecnici piuttosto che a questioni sociali.

pragmatici amano realizzare progetti e lasciarsi coinvolgere in nuove esperienze. Si adeguano rapidamente a situazioni in cui è richiesto un immediato adattamento. La soluzione dei problemi diventa un processo intuitivo e si fonda più sulle informazioni provenienti da altre persone che da abilità analitiche.

L’associazione dei Musei Olandesi, che tra i primi ha promosso l’applicazione della teoria di Kolb in un contesto museale, ha concentrato la propria riflessione sui fattori che avrebbero reso un allestimento maggiormente interessante a seconda dei diversi stili di apprendimento di ciascun individuo. Le caratteristiche di ogni stile sono state tradotte in una lista di controllo, puntando su tre aspetti tipici di una mostra o esposizione: contenuti e informazione; atteggiamento e atmosfera; design.

I membri dell’équipe di progetto sono stati invitati a compilare dei test sugli stili di apprendimento e a valutare se la composizione del gruppo fosse stata sufficientemente equilibrata in termini di stili preferiti. L’iniziativa ha poi condotto all’ideazione di testi calibrati e di allestimenti innovativi fondati sul riconoscimento dei diversi stili dei visitatori.

Data la natura informale dell’educazione nei musei, gli esiti di tali iniziative non sono affatto semplici da valutare. L’apprendimento è un’esperienza dinamica, difficile da misurare oggettivamente, specie quando non è il frutto di un ragionato programma di studio. Tuttavia, per mezzo delle opinioni degli individui sulla propria esperienza, o delle osservazioni degli insegnanti, dei genitori, o delle guide museali, si possono trarre adeguate conclusioni sul potere che hanno i musei di suscitare nuovi interessi e sostenere i più comuni processi di apprendimento.