- Categoria: Monografie
- Scritto da Fulvio Poletti
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Iper-tecnologia e formazione dell'individuo
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Una delle prerogative ambientali ed esistenziali dell'uomo contemporaneo è quella di essere collocato all’interno di un flusso comunicativo-informativo continuo ed esorbitante; essa però, paradossalmente, non sancisce l’uscita o il superamento della solitudine, la quale anzi si mostra in tutta la sua presenza alquanto stabile e diffusa se si interroga fino in fondo il reale stato d’animo della gente.
Tutta una serie di aspettative, livelli di prestazione, obiettivi e mete da raggiungere sono oggi indotti e sollecitati da un apparato spettacolare-tecnologico che produce a profusione modelli, simboli, traguardi realizzativi tanto mirabolanti quanto irraggiungibili dai più. Il risultato è l’anelito per un’immagine generalizzata di ‘felicità’ identificata prevalentemente nel consumo di beni e di servizi: atteggiamento non di rado compulsivo volto sovente a esorcizzare e compensare il venir meno della prospettiva teleologica nelle azioni umane (“l’eclissi dei fini” secondo l’interpretazione di Umberto Galimberti), vieppiù frammentarie e atomizzate.
L'articolo si interroga sugli effetti dell'overdose tecnologica sull'identità delle persone e sulla loro socialità.