- Categoria: Monografie
- Scritto da Vincenzo Amendolagine
Il sovrappeso e l’obesità in età evolutiva: cause e linee di intervento - Il ruolo della scuola
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La lotta alla sedentarietà e la promozione dell’attività fisica nei contesti scolastici
Si riportano alcune linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità e del Sistema Nazionale per le Linee Guida (cfr. Bibliografia) per combattere la sedentarietà ed incrementare l’attività fisica in bambini e adolescenti. Questi suggerimenti sono rivolti agli educatori, al personale sanitario che si occupa dei soggetti in età evolutiva e alle famiglie.
- Per implementare l’attività fisica dei bambini fino ai tredici anni, nei contesti scolastici, le ore dedicate all’educazione fisica dovrebbero prevedere almeno la metà del tempo destinato ad attività motorie che richiedano un certo dispendio di energie. Per fare questo è opportuno:
- diminuire il numero degli alunni seguiti durante l’ora di educazione fisica, per dar modo a tutti i ragazzi di lavorare;
- servirsi di ampi spazi che permettano un gioco di squadra, in modo da dare la possibilità a tutti di partecipare.
- È necessario aumentare nei bambini la consapevolezza cognitiva del tempo passato in attività sedentarie, insegnando delle procedure di automonitoraggio, come per esempio tenere un diario del tempo quotidiano trascorso davanti alla televisione o al computer. Sarebbe opportuno che i ragazzi si confrontassero, con un lavoro di gruppo o attraverso la discussione fra di loro, sul tempo trascorso in attività sedentarie.
- Una delle attività da proporre ai bambini è quella di sperimentare una settimana senza televisione o videogiochi, cercando di trovare con il brainstorming delle attività piacevoli che possano essere fatte in alternativa. In ogni occasione, dovrebbe essere comunque ribadito un minore utilizzo temporale quotidiano della televisione e dei videogiochi.
- Il Consiglio d’Istituto deve adoperarsi affinché nella propria scuola sia prevista una fetta oraria quotidiana di trenta minuti per ogni alunno dedicata all’attività motoria, che sia svolta da educatori con una preparazione in tale settore.
- Gli insegnanti devono creare delle occasioni per incentivare la pratica dell’attività motoria durante la ricreazione e nella pausa pranzo, nelle scuole che prevedono tale servizio.
- Laddove esistono nei bambini dei problemi di eccesso ponderale si deve intervenire con delle metodiche interdisciplinari che prevedano la collaborazione fra personale sanitario ed educativo, con l’obiettivo di ridurre l’introito calorico e di aumentare, con l’attività fisica, il dispendio energetico. Ogni ragazzo che presenta questa condizione deve sottoporsi ad un follow up ogni tre mesi.
- Sia gli insegnanti che gli operatori sanitari, ognuno nel proprio ambito e con le proprie competenze, devono farsi portatori del messaggio che alla televisione o ai videogiochi non si devono dedicare più di due ore al giorno e contestualmente va incrementata la propensione ad attuare qualsiasi attività fisica e a razionalizzare l’assunzione di cibo.
- Gli organi centrali (Ministero, Parlamento ecc.) dovrebbero agire a livello legislativo, destinando anche un certo numero di risorse economiche, per implementare:
- le attività motorio - sportive e di educazione alla salute nelle scuole;
- tutte le occasioni per praticare gli sport nei contesti extrascolastici.
- L’obiettivo che le attività motorie devono avere, oltre a quello di agevolare la crescita armonica e serena dei ragazzi, deve essere anche quella di stimolare la loro curiosità e i loro interessi. Per tale ragioni vanno programmati interventi nell’ambito dell’educazione motoria che tengano conto di queste variabili.
- I luoghi deputati alla pratica motoria e sportiva nei contesti scolastici devono essere fatti oggetto di continue manutenzioni e soprattutto, ogniqualvolta si praticano tali attività, bisogna accertarsi che i ragazzi seguano tutte le procedure atte ad assicurare la loro incolumità, assicurando prima di tutto la presenza di un adulto preparato e competente in tali discipline.
- L’educazione motoria deve essere strutturata in maniera tale che nella scuola primaria assicuri l’acquisizione delle abilità motorie di base e nella scuola secondaria di primo grado l’acquisizione di tutte quelle attività motorie che i ragazzi possono fare per conto proprio e la cui pratica deve accompagnarli per tutta la vita.
- È compito della scuola implementare l’autodeterminazione nel tempo libero, nell’ambito dell’attività motoria e sportiva, creando un collegamento fra contesti scolastici ed attività - strutture sportive presenti sul territorio.
- Ogni giorno i ragazzi fra i 5 e i 17 anni dovrebbero praticare un’ora di un’attività fisica moderata di tipo aerobico e almeno tre volte la settimana un attività che preveda un dispendio energetico maggiore, con l’obiettivo di rinforzare i muscoli e le ossa.
- Perché l’attività fisica possa diventare costume costante e quotidiano delle nuove generazioni devono essere previsti programmi educativi e delle campagne di sensibilizzazione almeno quinquennali.
- Ogni programma educativo da attuarsi all’interno dei contesti scolastici deve prevedere un monitoraggio dei possibili fruitori, per individuare i soggetti che avrebbero maggiori necessità di praticare le attività motorio - sportive (soggetti sedentari, alunni provenienti da situazioni di svantaggio socio - economico - culturale, disabili).
- Le politiche locali dovrebbero adoperarsi in modo che le scuole che possiedono dei luoghi destinati all’esercizio fisico e sportivo (palestre, campi da gioco ecc.) siano aperte anche nei periodi in cui non c’è attività didattica.
- Le scuole devono prevedere programmi pratici di educazione stradale in maniera da permettere, in accordo con gli enti locali e con le famiglie, ai bambini di recarsi a scuola a piedi.
- Tutte le attività che la scuola propone nell’ambito dell’educazione motoria e sportiva devono tener conto dell’aspetto ludico, per cui una parte del tempo dedicato ad esse è bene strutturarlo sotto forma di attività ludica.
- Il personale che si occupa, a vario titolo, delle attività motorie e sportive deve avere una preparazione nell’ambito delle tecniche di counselling, in modo da incrementare la possibilità di scelta e il senso di autoefficacia dei ragazzi. Inoltre si deve implementare il naturale desiderio di avventura e di sfida dei minori, proponendo delle attività che stimolino tali emozioni.
- Nell’ambito dell’educazione fisica deve essere aumentata la percezione degli aspetti positivi legati all’attività fisica, come “la partecipazione, il divertimento e lo sviluppo personale”, mentre devono essere minimizzati gli aspetti negativi (scarsa riuscita nelle performance richieste).
- Qualsiasi programma di educazione alla salute, che passa attraverso l’incremento dell’attività fisica dei bambini, deve occuparsi anche dei genitori, in modo da spingerli a praticare quotidianamente un’attività motoria che sia d’esempio per i propri figli.
copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 8, agosto 2014