- Categoria: Monografie
- Scritto da Raffaele Beretta Piccoli
Guardare al totalitarismo per educare alla democrazia. Alcuni orientamenti
L’articolo esamina dapprima alcune caratteristiche delle dinamiche totalitarie: la semplificazione, l'assolutizzazione ed il riduzionismo, per indagare poi alcune ragioni dei sostenitori dei totalitarismi. Alla luce degli elementi acquisiti, il testo si chiude proponendo tre spunti orientativi a favore di un'efficace educazione alla cittadinanza democratica.
Introduzione
I totalitarismi, insegna Solzenicyn, presuppongono sempre delle ideologie (1974, p. 184), che possono assumere, le une rispetto alle altre, connotazioni politiche molto diverse: si pensi, ad esempio, al razzismo nazionalsocialista, che volle gerarchizzare le persone secondo il loro presunto valore, ed al leninismo che pretese, al contrario, di destrutturare le differenze tra le categorie sociali. Ad accomunare le ideologie totalitarie c’è però l’intenzione di offrire una visione della realtà semplice da un lato; assoluta e comprensiva dall’altro lato e quindi, forzatamente, riduttiva. L’ideologia totalitaria, indipendentemente dal suo orientamento politico, semplifica, riduce la realtà, condensandola attorno a pochi, grandi ideali, oscurando altre prospettive ed offrendo così uno sconto alla fatica di far fronte alla complessità. Questa dinamica è alla base di altri due aspetti essenziali del totalitarismo. Anzitutto, del suo metodo: se le opzioni valide sono quelle e solo quelle, la “logica” totalitaria riterrà lecito imporle, “a fin di bene”, con la forza.
Il secondo aspetto, che pure risponde alla difficoltà di confrontarsi con la complessità, consiste nella dinamica del capro espiatorio: occorre, secondo la “logica” totalitaria, identificare i responsabili di tutti i mali, i “cattivi” da punire con severità. Se le grandi ideologie totalitarie sono oggi in gran parte tramontate, lo studio delle loro caratteristiche resta una fonte d’ispirazione per chi è chiamato a educare alla cittadinanza democratica, perché gli schemi di pensiero della semplificazione snaturante sono ampiamente presenti anche oggi, nella vita quotidiana, come di fronte ai grandi problemi dell’umanità: le migrazioni, lo sfruttamento del pianeta e, non da ultima, l’emergenza sanitaria.
Ecco quanto ci prefissiamo: osservare ancora da vicino le dinamiche dei totalitarismi, per trarne alcuni orientamenti pedagogici a favore di un impegno educativo prioritario, in modo da offrire alle giovani generazioni strumenti culturali per riconoscere il fascino illusorio e le trappole dei riduzionismi.
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Autore: Raffaele Beretta Piccoli è docente di Scuola Media e docente di filosofia dell’educazione e di didattica alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.
copyright © Educare.it - Anno XX, N. 7, Luglio 2021