La storia della cultura è, secondo Bruner, la storia dello sviluppo delle grandi idee organizzative o strutturali, scoperte la cui funzionalità precipua è quella di connettere e semplificare l’esperienza.
Se nel corso dei secoli la realtà è stata indagata a partire da prospettive che si sono via via differenziate dalla filosofia, occorre constatare che oggi le varie scienze tendono a convergere sui modelli concettuali su cui poggiano le proprie teorie. Ciò rende possibile un’interdisciplinarità epistemologica e necessario un analogo approccio nella didattica.
Già qualche decennio fa è sembrato che la urgenza interdisciplinare potesse ricevere dallo strutturalismo la spinta allo svolgimento di un modello realmente relazionale delle discipline di studio (1).
Programmi ministeriali, proposte varie e articolate di progettazione del curricolo, scelte metodologiche e didattiche del “gruppo di insegnamento” e del singolo docente: com’è ben noto, tutto deve doverosamente fare i conti con l’istanza interdisciplinare.