Naturalista e biologo per formazione, interessato ai problemi epistemologici, Jena Piaget arrivò alla psicologia da altri interessi ed è abitualmente conosciuto come studioso dell'età evolutiva.
Osserva Ornella Andreani nell'introduzione ad una raccolta di scritti dello studioso: "Vi è un dislivello tra la percezione di sé dell'autore e quella che gli altri hanno di lui, poiché quasi tutti pensano a Piaget come il fondatore e il più illustre studioso di psicologia infantile (...omissis...), mentre egli si autodefinisce un epistemologo genetico, che si interessa dei cambiamenti dello sviluppo delle relazioni tra soggetto conoscente e oggetto della conoscenza, ed afferma che il progetto epistemologico fu il primo sia dal punto di vista della storia personale, sia da quello noetico e metodologico; (...omissis...) le due immagini sono entrambe vere, poiché vi è una straordinaria continuità e coerenza tra le ricerche sperimentali di Piaget e le teorie logiche costruite su di esse.
La logica matematica gli serve per formalizzare le strutture trovate nelle esperienze dei bambini, e la biologia della sua formazione di naturalista dà una impronta tipica all'interpretazione dello scambio organismo-ambiente con cui spiega e problemi dello sviluppo" (1).