Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 9 - Settembre 2024

  • Categoria: Didattica

Valutare con i multiple choice test: proposte operative

vero-falsoIl presente contributo inerente il senso e la modalità di strumenti valutativi di tipo misurativo, insiste sulla fertile ed attuale ricerca intorno ai motivi ed alle urgenze di una diagnostica pedagogica[1], dal senso plurale e complesso, utilizzabile in ogni sede in cui si esercitano azioni educative, abilitative, riabilitative, etc.

Interessa pertanto i pedagogisti come tutte le altre figure pedagogiche (insegnanti, educatori, terapisti, counselor, mediatori). Le questioni qui sollevate e le indicazioni per una sistema criteriale dei test a scelta multipla, appartengono alla competenza diagnostica e valutativa di molte professionalità e con riferimento ad ogni ambito del comportamento umano che sia oggetto di indagine diagnostica. D’altra parte, anche molti insegnanti sono interessati al problema della valutazione degli alunni con disabilità, specialmente nel caso in cui si sia optato per un PEI semplificato.

Ci si interroga dunque su quale livello di semplificazione utilizzare. Come posso valutare quella prova semplificata rispetto a quella della classe? E se l’alunno risponde bene a tutte le domande devo valutare quella prova con un 10 ? Ciò non è discriminante nei confronti degli altri?

Ancora: il professore di Storia ha predisposto una prova di verifica con 5 sole domande a risposta aperta; l’insegnante di sostegno propone di strutturare la prova utilizzando quesiti con risposta a scelta multipla per l’alunno con disabilità. L’obiezione del docente curricolare è che questo secondo tipo di prova è più facile della prima, il che potrebbe essere vero da un punto di vista teorico.

Infatti alla domanda “Chi ha sconfitto Napoleone nella battaglia di Trafalgar del 1805?” se fornisco ad esempio 4 alternative:

  • A) Newton
  • B) Garibaldi
  • C) Roosvelt
  • D) Nelson

il compito risulterà più semplice rispetto alla stessa domanda con risposta aperta in quanto nella Multiple Choice l’alunno deve riconoscere la risposta esatta tra le alternative date, mentre nell’altro caso deve rievocare, e quest’ultimo è un compito di memoria più complesso rispetto al precedente[2]. Ovviamente le 5 domande a risposta aperta andranno sostituite non da 5 sole domande con risposta a scelta multipla, ma da almeno 10 domande o forse 15, 20, e con un indice di difficoltà nel porre il quesito che può essere vario.

A questo proposito basti pensare ai seguenti esempi:

  • Esempio Vero/Falso n. 1: Non si può non negare che il contrario dell’affermazione che nel mondo non tutti gli uomini sono bianchi è vera
  • Esempio Vero/Falso n. 2: Nel mondo tutti gli uomini sono bianchi

E’ evidente che la prima domanda è molto più difficile della seconda! Ma ci può essere un livello di difficoltà intermedio, come nell’esempio seguente, o ancora altri livelli!

  • Esempio Vero/Falso n. 3: Il contrario dell’affermazione che nel mondo non tutti gli uomini sono bianchi è vera

Il favore di cui godono i test a scelta multipla tra i professionisti della valutazione è dovuta alla loro presunta oggettività e affidabilità dei risultati[3], nonché alla loro economicità rispetto al numero di persone che possono essere valutate e il tempo necessario per questo compito. Ma torniamo al quesito iniziale e cerchiamo di accentrare la nostra attenzione sul numero di alternative in una Multiple Choice.