In ambito scolastico l'errore è spesso fonte di ansia e stress per gli alunni, può essere una delle cause che porta all’insuccesso; anche gli studenti migliori non di rado hanno paura di commettere errori. D’altra parte per gli insegnanti non è facile individuare l’errore e i diversi fattori che a più livelli si intersecano e si integrano tra loro. Il proposito di questo articolo è di analizzare il ruolo significativo dell’errore nel processo di apprendimento e individuare le metodologie didattiche d’intervento per lo sviluppo di conoscenze e competenze da parte degli alunni nelle attività motorie e sportive.
Introduzione
Tutte le espressioni e le costituenti fondamentali dell’esistenza umana, in special modo l’apprendimento, sono accompagnate da successi e insuccessi. L’analisi dell’errore in una prospettiva pedagogica pone una riflessione su come esso possa divenire strumento atto a favorire una crescita orientata allo sviluppo della personalità e dell’autonomia dell’alunno.
Secondo la letteratura internazionale (Popper, 2001; Bruner, 1973; Montessori, 1970; Bernstein, 1967), l’errore è connaturato all’esistenza umana, tanto che può essere considerato un suo tratto caratteristico, fa parte delle radici antropologiche dell’apprendimento. In quest’ottica un approccio alla didattica che ponga tra gli obiettivi l'autonomia dell'alunno, la sua realizzazione e la corresponsabilità durante le attività motorie fa parte integrante di un percorso di apprendimento più attento ai processi che ai prodotti, nei quali l’errore rappresenta una via privilegiata per giungere alla conoscenza.
Il progresso compiuto dalle scienze, ha indotto studiosi come Bachelard (1995, p.22) a sostenere che il concetto di «conoscenza come processo dinamico e sistemico comporta un riconoscimento adeguato all’errore, ancora di più se focalizziamo l’attenzione sui contesti educativi e sulle pratiche didattiche».
Forse non è un caso che il termine “errare” abbia due significati: quello di commettere errori e quello di vagare alla ricerca di qualcosa; proprio questa vicinanza semantica può dar ragione della potenzialità educativa dell’errore: in fondo la conoscenza dell’uomo si è da sempre costruita attraverso il suo vagare nella realtà alla ricerca di soluzioni adeguate dei problemi che continuamente impegnano il suo vivere e queste soluzioni vengono di volta in volta sperimentate finché si trova quella soddisfacente, quella corretta. L’errore diventa, quindi, un valore fondamentale nel processo di apprendimento e passa, necessariamente, attraverso l’esplorazione della realtà.
Autore: Carmelo Munafò, Dottore di Ricerca in Pedagogia Speciale, Didattica e Ricerca Educativa. Docente di Scienze Motorie e Sportive presso le Scuole Statali di 1° e 2° grado
copyright © Educare.it - Anno XVI, N. 7, luglio 2016
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