Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 5 - Maggio 2024

Mia figlia mangia poco!

bimba-mangia-pocoSono la mamma di una bambina di 6 anni che ultimamente sta mangiando molto poco. E' una bambina alta per la sua età: 1.24 centimetri per 21 Chili.
Da piccola era bella tondina crescendo si è sviluppata più in altezza. Potrebbe consigliami come fare per farla mangiare un po' di più... come dobbiamo comportarci? Mio marito e io abbiamo notato che più che non fame a volte è come se le cose che abitualmente mangia non le piacessero più.

Al mattino fa una bella colazione ricca, con pane e marmellata, ma poi durante il giorno alla mensa a scuola e a casa alla sera mangia poco e svogliatamente. Anche quelle cose che prima le piacevano tanto, cerco nel possibile, visto che lavoro, di prepararle qualcosa di stuzzicante, ma non ho molto successo.

Io qualche mese fa, visto questo "rifiuto", mi sono arrabbiata con lei e ho cercato di farle capire che mangiare è importante. Ma credo di non avere fatto la cosa giusta. Le posso dire in più di lei: che si tratta di una bambina allergica e sta facendo una cura omeopatica per le allergie. Ultimamente a casa nella nostra vita quotidiana abbiamo mia madre che si è rotta un piede e involontariamente abbiamo modificato un po' le nostre piccole abitudini. Dite che potrebbero essere anche queste due cose a influire negativamente? Lei adora la nonna. Noi ora stiamo cercando di non dare peso alla sua fame per vedere se magari otteniamo qualcosa di più, ma non abbiamo avuto ancora conferme. Grazie in anticipo per la vostra cortesia.

 

Cara mamma, comincio col dire che l’alimentazione nei bambini, così come negli adulti, è spesso condizionata dagli stati d’animo che viviamo. Si provi a pensare alle volte che ci si “chiude lo stomaco” quando siamo in pensiero per qualcosa o quando ad esempio attendiamo una notizia importante; talvolta può anche accadere di essere talmente immersi nelle proprie attività quotidiane da “dimenticarsi” di mangiare, ci sono bambini che a volte sono così concentrati nei loro giochi da non sentire quasi la fame.

Sicuramente questo periodo di difficoltà vissuto dalla nonna può avere arrecato qualche preoccupazione alla bimba, che non ha gli strumenti esperienziali necessari per comprendere che la nonna tornerà a camminare autonomamente e guarirà da questo periodo di difficoltà. A tal proposito suggerirei di spiegare nel modo più sereno possibile alla bimba la situazione della nonna magari proponendo anche una lettura adatta alla sua età; i libri sono sempre un risorsa utile per affrontare le piccole difficoltà quotidiane che i nostri piccoli devono comprendere e poi affrontare. Suggerisco a tal proposito alcuni titoli sul tema:

  • Alex non ha Paura di Niente, di A.Lavatelli, Piemme, 1998
  • Che ci Faccio in Ospedale? di R.Luciani, Giunti, 2002
  • I don’t want to go to hospital, di T.Ross, Andersen Press, 2000

Oltre a ciò non trascurerei nemmeno il fattore allergico della bimba, avere dei limiti in ciò che possiamo mangiare, unito alla somministrazione di medicinali (per quanto omeopatici) possono causare temporanea inappetenza; credo che però a tal proposito sarà sicuramente il medico a confermare questa affermazione.

Concludo infine con l’aspetto forse più importante ovvero l’atteggiamento che lei e suo marito potreste avere con la bimba: per prima cosa mai forzare, anzi bisogna in certi casi fare quasi finta di niente, e privilegiare piuttosto le lodi ogni qualvolta la bimba mangia ciò che ha nel piatto. Disporre il cibo nel piatto in piccole quantità, trovarsi davanti “piattoni di pasta” demoralizza i bambini in partenza. Oppure ancora cucinare insieme: la soddisfazione di mangiare ciò che ha preparato con le sue mani la potrebbe portare a voler mangiare più volentieri, i bambini amano essere coinvolti e sentirsi utili ed importanti.

Tutte queste piccole informazioni potrebbe comunicarle anche alla mensa scolastica in modo tale da avere una continuità di comportamento tra scuola e famiglia.

Ciò comunque su cui vorrei insistere è di non insistere, spesso i bambini maturano un rifiuti verso alcuni alimenti proprio perché gli sono stati “imposti” dai genitori.

Cara mamma pero di esserle stata utile, rimango a tua disposizione per ulteriori informazioni.

 


copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 6, Giugno 2014