Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 6 - Giugno 2024

Studi ed articoli sulle disabilità

La famiglia dell'alunno disabile

L'integrazione sociale delle persone diversamente abili non può in alcun modo prescindere dal contesto familiare. 
La condizione di disabilità fra i giovani comporta una loro permanenza nel nucleo d'origine; si riscontra così che il 34% dei disabili, d'età compresa tra i 25-44 anni vive con i genitori (rispetto al 19% dei non disabili), e che ben il 17% dei disabili della stessa età vive con un solo genitore (rispetto al 6% dei non disabili). 

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L'adolescente con debolezza mentale

La debolezza mentale è spesso una normalità negata che, in modo particolare nella fase di uscita dall'infanzia, assume una connotazione di profonda sofferenza psicologica: gli adolescenti con tale deficit vorrebbero essere (e per molti aspetti lo sono) come i loro coetanei ma soprattutto a scuola segnano il passo, la diversità si accentua e l'handicap, seppur lieve, si consolida.

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L'inserimento dei bambini affetti dalla sindrome del cri du chat nella scuola dell'obbligo

L'inserimento del bambino con Cri du Chat nella scuola dell'obbligo comporta alcune linee comuni che possono essere generalizzate alla maggioranza dei casi.
La scuola ci indica già negli obiettivi di minima, i punti da raggiungere: leggere scrivere e far di conto. Qualcuno a questo punto obietterà: che questi sono bambini con un grave handicap.

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I bisogni educativi speciali tra integrazione, inclusione e progettualità

autismoIn questo articolo intendo proporre una riflessione sulle problematiche educative e relazionali connesse alla presenza di bisogni educativi speciali, facendo particolare riferimento alle patologie gravi della relazione nell’infanzia. In particolare si evidenzieranno le problematiche psicopedagogiche e relazionali che possono crearsi all’interno del sistema educativo.
Dopo una panoramica sui bisogni educativi speciali e dopo aver individuato e definito l’ambito specifico dei disturbi pervasivi dello sviluppo, andrò ad approfondire gli aspetti legati all’integrazione scolastica e sociale. Passerò poi a considerare la patologia secondo un’ottica sistemico-relazionale, per poi delineare le competenze, gli ambiti di intervento e il ruolo specifico di una necessaria e fondamentale figura di raccordo tra le risorse, i professionisti e i sottosistemi in gioco affinché sia possibile progettare e attuare percorsi integrati scuola-famiglia-territorio di efficace valenza preventiva e di supporto psico-sociale.

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