Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

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Come far dormire i bambini: indicazioni dalla ricerca

Secondo due studi recenti andare a letto presto e con regolarità d'orario è utile allo sviluppo ed al benessere dei bambini. Dunque anche la ricerca sostiene l'impresa di quei genitori che devono lottare per far dormire i propri figli.

«C'è una correlazione evidente fra il momento della nanna e problemi comportamentali. La mancanza di regolarità altera i ritmi circadiani, facilita la deprivazione di sonno e in ultima analisi compromette un corretto sviluppo cerebrale. Non avere una routine e un orario "fisso" per dormire provoca una specie di jet lag nei più piccoli e questo non è positivo per il cervello, il suo funzionamento e il suo sviluppo». Lo afferma Yvonne Kelly che ha coordinato la
ricerca condotta da un gruppo di pediatri dell'University College di Londra e pubblicata suPediatrics, che ha preso in esame i dati di oltre diecimila bambini dell'UK Millennium Cohort Study nati fra il 2000 e il 2001.
I ricercatori hanno registrato gli orari della nanna dei piccoli a tre, cinque e sette anni per confrontarli poi con indicazioni su eventuali disturbi del comportamento da parte dei genitori e degli insegnanti. Sulla base dei dati raccolti, i punteggi relativi ai disturbi comportamentali (come iperattività, problemi di condotta o con i coetanei, difficoltà affettive) peggiorano se manca la regolarità nella nanna, diventando man mano più negativi con la crescita; tuttavia, chi ritrova una routine migliora anche nel comportamento.
Si tratta quindi di un processo reversibile: è fondamentale, dunque, far assumere questa sana abitudine di vita ai nostri bambini. Ma non basta, visto che anche l'orario in cui si va a dormire fa la differenza.
Lo afferma una ricerca dell'Università del Colorado pubblicata su Mind, Brain and Education, che ha messo in correlazione il livello di melatonina ed il tempo che serve al bambino per addormentarsi. «I dati mostrano che bisognerebbe cercare di essere "in sincrono" con l'orologio biologico del bimbo, per far sì che possa addormentarsi velocemente e senza difficoltà riducendo il rischio di disturbi del sonno – spiega la coordinatrice dello studio, Monique Le Bourgeois –. Se i genitori infatti mettono a letto il bambino quando la produzione di melatonina non è ancora aumentata a sufficienza è probabile che il piccolo non riesca ad addormentarsi presto e bene: un bimbo su quattro ha problemi al momento della nanna, in molti casi potrebbe essere "colpa" dell'orario sbagliato in cui si va a letto. Come si sa la melatonina viene sintetizzata dopo la comparsa dell'oscurità soprattutto dalla ghiandola pineale ed ha la fondamentale funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. Per favorire un addormentamento veloce e sereno è perciò importante ridurre l'esposizione alle luci artificiali di televisione e computer alla sera. Nei bambini presi in esame il livello di melatonina nel sangue inizia a crescere dalle ore venti e circa un'ora dopo i bimbi riescono ad addormentarsi con facilità. La dott.ssa Le Bourgeois chiarisce: «il messaggio principale per i genitori è essere consapevoli che, se il figlio ha difficoltà ad addormentarsi nell'orario scelto per la nanna, è probabile che a quel punto della sera non sia ancora fisiologicamente pronto per dormire. Scegliere un altro orario può aiutarlo a scivolare nel sonno più facilmente, scongiurando difficoltà e problemi».