Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

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L'addio a Mario Lodi, grande figura educativa

mariolodiCon Mario Lodi, morto il 2 marzo 2014, se ne va un pezzo dell’Italia migliore. Grandissimo maestro ed educatore, è stato promotore di una scuola dove i bambini sono protagonisti del loro apprendimento, dove il metodo asseconda la loro voglia di scoperta e di esplorazione.
Ha praticato durante tutta la sua esperienza professionale come maestro elementare una scuola che ha restituito ai bambini la parola. Ispirato dai metodi educativi di Celestin Freinet, Lodi divenne un esponente del Movimento e Cooperazione educativa. Il suo impegno culturale e civile inizia nel secondo dopoguerra per poi proseguire fino ad oggi attraverso l'Associazione "Casa delle Arti e del Gioco" che ospita un centro studi e ricerche sulla cultura del bambino.

Ispirato dai metodi educativi di Celestin Freinet, Lodi divenne un esponente del Movimento e Cooperazione educativa. Il suo impegno culturale e civile inizia nel secondo dopoguerra per poi proseguire fino ad oggi attraverso l'Associazione "Casa delle Arti e del Gioco" che ospita un centro studi e ricerche sulla cultura del bambino - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-b7828265-c3de-464c-b670-fe1686ab90f5.html#sthash.Rm8l84xM.dpuf
Ispirato dai metodi educativi di Celestin Freinet, Lodi divenne un esponente del Movimento e Cooperazione educativa. Il suo impegno culturale e civile inizia nel secondo dopoguerra per poi proseguire fino ad oggi attraverso l'Associazione "Casa delle Arti e del Gioco" che ospita un centro studi e ricerche sulla cultura del bambino - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-b7828265-c3de-464c-b670-fe1686ab90f5.html#sthash.Rm8l84xM.dpuf

Con i suoi alunni scrisse Cipì, un capolavoro assoluto della letteratura infantile tradotto in tutto il mondo.
I suoi libri pedagogici degli anni ’60 e ’70 hanno formato due generazioni di maestri e maestre spingendo la Scuola Elementare italiana verso un’eccellenza riconosciuta specialmente per quanto attiene la creatività e l’integrazione delle differenze.

A scuola, il confronto delle diverse esperienze in una struttura di base fondata sulla parità, permette a ognuno di crescere “differente” e allo stesso tempo “uguale”.
Ognuno sviluppa le sue possibilità e nessuno è più handicappato perché in una situazione dove la diversità è la norma non esiste una linea di demarcazione tra chi sa certe cose e chi non le sa.
(Mario Lodi, La scuola e i diritti del bambino, 1983, p.8)

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