Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

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Un scuola primaria della gioia nel Salento

joyschoolA settembre partirà nel Salento la prima elementare della Scuola della Gioia, una scuola familiare no profit, in cui si favorisce la serenità dell'esperienza scolastica senza trascurare i contenuti, seguendo i ritmi di apprendimento e le inclinazioni di ogni alunno, con metodi didattici, tempi e ambienti "a misura di bambino". Tanti i laboratori pomeridiani, perché a Joyschool la didattica laboratoriale costituisce la routine quotidiana e non l'evento eccezionale: dagli esperimenti scientifici ai giochi matematici, dalla lettura alla musica e al teatro, dallo sport alle arti e mestieri, dalla botanica alla cucina "perché la vita è apprendimento e l'apprendimento avviene solo vivendo".

Parte dunque dal "Villaggio Culturale" di Corigliano d'Otranto (che si è guadagnato il titolo di "paese più filosofico d'Italia") una nuova "filosofia della scuola", una proposta aperta a tutto il Salento: la scuola della gioia, basata sull'apprendimento cooperativo e il tutoraggio tra pari, cioè priva di competizioni innaturali, confronti inutili e "corse ai voti".

Joyschoool è una scuola europea situata in mezzo alla natura, che porta in terra salentina le metodologie didattiche delle scuole del centro-nord Europa e mira a far acquisire a tutti gli alunni - nessuno escluso - le competenze chiave indicate dall'Unione europea; una scuola in cui tutte le discipline hanno pari dignità e l'apprendimento dell'inglese informa la maggior parte delle attività vissute dai bambini.

Una scuola a tempo pieno (8.30-16.00), senza cattedra e senza compiti a casa, dove il maestro è il mediatore, l'allenatore-regista che asseconda il bambino nella sua curiosità e cerca di guidare gli alunni a "fare da soli". Innumerevoli le opportunità d'imparare e di esprimersi, ciascuno secondo la propria indole. Una scuola del "fare" e del "pensare", capace di educare i bambini al rispetto delle regole, all'autonomia e alla responsabilità.

"L'intento è quello di trasformare la scuola da luogo dell'obbligo d'imparare ad orizzonte della gioia di apprendere – spiega Manuela Pulimeno, filosofa e scrittrice di libri per ragazzi –. Fin dalla nascita, i bambini imparano tutto spontaneamente e gioiosamente. Questa gioia si spegne quando imparare diventa un obbligo, perché apprendere è un processo interiore che nessuno può imporre. Una conoscenza duratura nasce, infatti, dalla passione e dagli interessi, dalla curiosità, dalle domande e dalla vita reale dei bambini; non certo dalla ripetizione meccanica e dal nozionismo: il bambino non è un secchio da riempire ma un fuoco da mantenere ‘vivo'. La scuola deve quindi saper suscitare la motivazione, assecondare l'innato piacere per la conoscenza che troppo spesso si rischia di spegnere e soprattutto fornire le chiavi per imparare ad imparare preparando le nuove generazioni a camminare da soli per le strade del mondo".

La proposta è in perfetta sintonia con i tempi se si pensa che in Italia sono già 50mila i bambini che frequentano scuole con metodi di insegnamento "alternativi", dove i programmi ministeriali vengono proposti con approcci diversi. Il fenomeno cresce in Italia del 50% all'anno (in Inghilterra fino all'80%) giacché molti genitori non trovano risposte nella scuola di Stato, spesso troppo ingessata dai vincoli sindacali e dalla burocrazia per potersi adeguare ai tempi. Joyschool risponde alla domanda di questi genitori che vogliono adoperarsi per "costruire delle soluzioni" per amore dei propri figli.

Fonte: iltaccoditalia.info