Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 10 - Ottobre 2024

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Plusdotazione: progetto "Adotta un insegnante"

plusdotazioneGli alunni plusdotati rappresentano in Italia il 5% della popolazione studentesca (fonte Università Pavia - LabTalento), ma le loro esigenze e potenzialità uniche sono ancora largamente trascurate o mal comprese. «Nonostante le loro abilità eccezionali, infatti, queste persone, senza un approccio mirato e risorse adeguate, possono incontrare diverse sfide nel sistema educativo tradizionale. Il loro pieno potenziale può essere realizzato solo attraverso un'educazione che riconosca e affronti le loro esigenze uniche» ha spiegato la dottoressa Eva Haberg, coordinatrice didattica della Scuola secondaria di Primo grado dell’Istituto Leonardo da Vinci di Bergamo.

Su questo tema, lo scorso 2 marzo l'Istituto ha ospitato il convegno “La Plusdotazione: un nuovo orizzonte educativo” aperto a dirigenti scolastici, insegnanti di ogni ordine e grado, educatori, studenti universitari, esperti della salute, psicologi, pediatri, neuropsichiatri, medici, rappresentanti di enti, fondazioni, università oltre che alle famiglie. Ad aprire i lavori, per un saluto istituzionale, anche l’Assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo Loredana Poli. Plusdotazione e bisogni peculiari degli studenti “gifted” sono stati il focus dell’incontro che è stato reso possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione di promozione sociale CTS Gifted aps Ente accreditato al MIM per la formazione e l’Associazione Step-net ODV, da tempo attive nel settore della “gifted and talented education”.

«Gli alunni plusdotati sperimentano spesso noia e demotivazione oltre a problemi di adattamento sociale a causa della loro diversità di interessi e modalità di pensiero – ha continuato la dirigente scolastica -. Per questo una scuola che voglia definirsi davvero inclusiva deve avere tutti gli strumenti sia per riconoscere le esigenze di questi ragazzi sia per implementare programmi efficaci di arricchimento che permettano loro di perseguire le proprie passioni in modo più approfondito e stimolante». Proprio in questa ottica, lo scorso anno, la Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Leonardo da Vinci ha aderito al progetto di formazione “Adotta un insegnante” messo a disposizione da Step-Net per fornire un primo supporto al singolo insegnante che ha in classe un alunno plusdotato. «Oggi grazie al percorso di formazione di CTS Gifted aps promossa da Step-Net ODV abbiamo al nostro interno un docente che svolge anche il ruolo di tutor per l’intero corpo insegnanti ed è punto di riferimento anche per le famiglie su tutte le tematiche relative alla ‘gifted and talented education’» ha spiegato Luca Radici direttore scolastico dell’Istituto.

Il focus degli interventi si è concentrato sulle cornici teoriche e sull’importanza dei contesti educativi nei percorsi di crescita dei bambini/ragazzi plusdotati, mettendo in evidenza risorse, rischi, bisogni, proponendo strategie e modelli educativi adeguati. L’obiettivo è evidenziare sia il ruolo della formazione, sia quello delle istituzioni nel sostenere progetti e attività nelle scuole e nel territorio.

«Convegni di questo tipo sono un importante passo per promuovere una proficua collaborazione in tal senso» ha affermato la dottoressa Viviana Castelli, Presidente Step-net ODV, Specialist in Gifted Education, trainer e peer educator, che ha aperto i lavori con l’intervento “Orientare i percorsi di crescita dei bambini e ragazzi plusdotati”. «In Italia – secondo l’esperta - c’è ancora poca informazione su questo tema. Molti sono i miti e i pregiudizi che accompagnano i ragazzi plusdotati. Vengono chiamati geni, bambini sopra le righe. Altre volte si confondono e diventano vittime di diagnosi sbagliate. Alcuni non emergono. Altri si sentono emarginati». Per questo motivo risulta fondamentale divulgare il tema della Plusdotazione a tutti i livelli, in particolare quello scolastico e specialistico, e colmare il gap culturale che ancora esiste in Italia. «Riconoscere ed individuare precocemente gli studenti plusdotati è un fattore di protezione importante per supportarli in un percorso di crescita sereno, atto a promuovere lo sviluppo e il mantenimento del potenziale, evitare fenomeni di dispersione scolastica e la fuga dei nostri studenti all’estero» ha concluso il direttore scolastico Luca Radici.