- Categoria: Aggressività ed autoaggressività
- Scritto da Emanuela De Gregorio
Vittima o bullo?
Sono la mamma di un bambino di dodici anni che ha diversi problemi a scuola. Partiamo dal fatto che io sono romena e il mio marito è italiano. Fin dal primo anno di scuola il bambino ha subito una discreta discriminazione fino ad arrivare adesso a subire veri e propri insulti.
Gli è stato detto che è un rumeno di m...,che è grasso e altre cose spiacevoli al che il bambino ha fatto presente una volta, due volte e così via alle maestre però siccome le maestre non hanno fatto nulla e lui ha continuato a subire questi comportamenti.
Ha preso a calci e pugni i compagni che lo hanno aggredito. In questo punto è passato dalla parte del torto, le maestre sono scandalizzate e io sono sconcertata. Abbiamo parlato, lui ha capito che è sbagliato alzare le mani però so di sicuro che la prossima volta reagirà male lo stesso. E io non so come comportarmi. Perché quando le azioni offensive le ha subite lui non sembrava essere un problema e adesso che ha reagito sembra essere la fine del mondo?
Caro genitore,
se i comportamenti aggressivi (sia a livello verbale che fisico) dei compagni nei confronti di suo figlio, vengono messi in atto volontariamente in modo continuativo e persistente, creando nel bambino un senso di inadeguatezza e malessere psico-emotivo, potrebbe trattarsi di Bullismo.
Il mio consiglio è di parlarne con le insegnati cercando di capire le dinamiche del gruppo classe e le diverse interpretazioni dei fatti con un atteggiamento non accusatorio, nell'interesse del minore.
A casa è importante che al bambino vengano dedicati ampi momenti di ascolto nei quali può raccontare cosa prova e come si sente in classe. E' altresì importante condurlo, con l'esempio, ad apprendere comportamenti non aggressivi. E' necessario, per la sua tutela personale, che comprenda che difendersi con le mani puo' arrecare solo danni a tutti, lui compreso. Farlo sentire amato e stimato in ambito familiare accrescerà la sua autostima agevolandolo nelle relazioni con i coetanei.
Se la situazione non dovesse migliorare presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è attivo il numero verde nazionale 800-669696, dal lunedi al venerdi, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, a cui rivolgersi per segnalare casi, chiedere informazioni sul fenomeno e su come comportarsi in situazioni “critiche”, nonché ricevere sostegno.
copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 7, luglio 2014
{fcomment}