Il Natale e la neve, un binomio di sacralità che riempie le parole di un passato ancora tutto da inventare e desiderare. La lunga attesa sembra una scultura incompiuta che pian piano acquista contorni più definiti, desideri plasmati nel silenzio, istantanee di ricordi che come cristalli riflettono la luce in un cielo stellato. Il Natale torna sempre a sorprendere, fantasia e realtà che si specchiano l'una nell'altra, àncore di un porto sicuro nel quale riscoprire serenità e amore, accoglienza e vicinanza. Ci sono momenti nei quali le parole non dette emergono in una alta marea di pensieri, la libertà di aprire finalmente il guscio dei ricordi che chiedono ancora di rivivere, frammenti di una vita dimenticata che lascia tracce di sentimenti ed emozioni sbiadite dal tempo.

Il Natale e la neve nascondono il miracolo di una rinascita, il dono che l'attesa rende più desiderato, unico, ideale. La neve diventa la manna che protegge, lo scudo lieve che nasconde aridità ed egoismo, solitudine ed emarginazione, ingiustizia e prepotenza, il colore dell'innocenza e del riscatto che il tempo non ha consumato e ignorato. L'attesa del Natale e della neve è una favola reale nella quale ognuno può riscoprire il senso della vita, l'inizio e la fine che si uniscono, il tempo del dolore e della gioia, l'eco di una infanzia ritrovata, il seme che pian piano germina sotto la neve nell'attesa di una nuova stagione.