- Categoria: Editoriali
- Scritto da Laura Alberico
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Alfabetizzazioni
Sulle lettere dell'alfabeto vorremmo ripercorrere questa infinita pandemia, riappropriarci di una identità frammentata e insicura imparando, come i bambini alle prime nozioni, ad associare il significato delle cose alla loro reale concretezza ed essenza. Forse siamo ad un passo dal traguardo annunciato, un percorso altalenante fatto di paure, fragilità, trasformazioni che hanno cambiato radicalmente la nostra vita, il nostro modo di essere, di pensare, di agire.
L'educazione e l'informazione non sono più un libero e pacato scambio di opinioni e relazioni se, attraverso di esse, vengono filtrate e stigmatizzate il complesso di interazioni sociali necessarie e vitali per la collettività, il senso di appartenenza e di identificazione a pensieri, progetti personali purtroppo destinati ad essere, per forza di cose, un territorio incolto e dimenticato. Le storie personali sono ancora sospese e indefinite nel percorso obbligato che dall'alto stabilisce criteri aprioristici di giustizia e verità, bontà e necessità, sicurezza e protezione. Le varianti incombono con un alfabeto criptico difficile da imparare e interpretare, la strada a senso unico che non consente di tornare indietro e che si rivela sempre più un imbuto nel quale convogliare il pensiero unico capace di omologare e imporre una nuova lingua. Vorremmo che la consapevolezza di crescere e imparare dia spazio, per piccoli e grandi, ad una alfabetizzazione emotiva profonda e qualitativamente strutturata, il percorso evolutivo capace di infondere e dare un nuovo vigore ad autonomia e coraggio nelle scelte, quella libertà della quale molti fanno una bandiera ma che pochi hanno imparato a conquistare, amare e rispettare.
copyright © Educare.it - Anno XXII, N. 1, Gennaio 2022