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Sono state presentate Sabato 13 Dicembre, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, le RACCOMANDAZIONI dirette agli educatori e alle comunità, agli operatori sociali, ai decisori politici, ai giornalisti per migliorare la qualità dei percorsi di cura e di transizione all’autonomia elaborate da un gruppo di ragazzi che hanno vissuto o stanno per concludere esperienze di accoglienza “fuori famiglia” (in comunità, affido o casa-famiglia).
Secondo il Fondo della Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) sono questi i 10 falsi miti più diffusi sul fenomeno degli sposi bambini.
Fonte: West, 17/02/2015
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Michele: Quanti anni hai? Io ho 6 anni
Yosef: Io ho 9 anni
Michele: Perché sei tutto nero?
Yosef: Sono un bimbo africano
Michele: Mi fai paura!
Yosef: Perché ti faccio paura?
Michele: Mamma me lo dice sempre che i neri sono sporchi
Yosef: Se hai paura di me perché non scappi?
Michele: Perché mamma non c'è
Yosef: Anche a me fa paura la tua mamma
Michele: Perché? È bianca!
Yosef: Si sporca facilmente!
copyright © Educare.it - Anno XXI, N. 2, Febbraio 2021
Oggi, 20 novembre, è la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Quest'anno, nella data odierna, cade il 26° anniversario dell'approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell'adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato nella storia. Le Nazioni Unite hanno affidato all'UNICEF il compito di garantirne e promuoverne l'effettiva applicazione nei 196 Stati che l'hanno ratificata.
"Nonostante gli enormi progressi fatti dall’approvazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, nel 1989, i diritti di milioni di bambini vengono ancora oggi quotidianamente violati". Lo dichiara l'Unicef in vista della Giornata mondiale dell’infanzia che si celebra il 20 novembre.
Il termine “bullismo”deriva dall’inglese “bullyng” con cui si indica la prepotenza che si esercita sugli altri,con diversi mezzi. Il termine si riferisce alla situazione nel suo insieme e comprende sia il persecutore che la vittima. E’ un fenomeno sociale da attenzionare e combattere perché la maggior parte delle volte si sviluppa proprio negli ambienti educativi:a scuola, nelle ludoteche,nei centri sportivi. I recenti dati sono allarmanti: il bullismo si manifesta in età sempre più precoce e la fascia a rischio è tra i 6 e i 13 anni.
Tra i fenomeni poco comprensibili di questi anni c'è la tendenza ad anticipare i tempi dei bambini e dei ragazzi: il tempo del cellulare, le uscite serali fino a notte inoltrata, il consumo di alcolici, le esperienze sessuali. Sono gli aspetti più eclatanti ma si potrebbe continuare. Ad esempio parlando dell'anticipo scolastico.
La notizia di una ragazza interrogata in DAD dalla sua insegnante che le ha imposto la benda ha sollevato molte perplessità e anche indignazione. Siamo di fronte a una distorsione del rapporto educativo che dovrebbe, sempre e comunque, basarsi sul rispetto reciproco che non è mai fine a se stesso ma contempla empatia, vicinanza e, soprattutto in questo periodo molto difficile per i ragazzi, la necessità di conservare il buonsenso e l'equilibrio. Certamente il rapporto educativo non è mai paritario, il docente riverste un ruolo di "superiorità" perchè è colui che trasmette conoscenze e sapere, ma non per questo, per un formalismo esagerato, si rende necessario ricorrere a bende sugli occhi per scongiurare copiature o supporti utili per rispondere correttamente alle domande.
Un anno difficile dal punto di vista dei bambini questo 2014. Lo ha riassunto Papa Francesco durante le celebrazioni di Natale. "Davvero tante lacrime ci sono in questo Natale insieme alle lacrime di Gesù Bambino".Al testo che aveva preparato, il Pontefice ha aggiunto parole fortissime: "il mio pensiero va a tutti i bambini uccisi e maltrattati", quelli "uccisi prima di vedere la luce. E anche ai bambini sfollati, abusati, sfruttati sotto i nostri occhi e il nostro silenzio complice. Ai bambini massacrati sotto i bombardamenti anche là dove è nato Gesù. Ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode, sopra il loro sangue campeggia oggi l'ombra degli attuali Erode".
Sulle lettere dell'alfabeto vorremmo ripercorrere questa infinita pandemia, riappropriarci di una identità frammentata e insicura imparando, come i bambini alle prime nozioni, ad associare il significato delle cose alla loro reale concretezza ed essenza. Forse siamo ad un passo dal traguardo annunciato, un percorso altalenante fatto di paure, fragilità, trasformazioni che hanno cambiato radicalmente la nostra vita, il nostro modo di essere, di pensare, di agire.
Mia figlia ha tre anni e mezzo e frequenta la scuola dell'infanzia.
Non ha mai avuto problemi di ambientamento, nè al nido, nè adesso.
Le mie perplessità riguardano piuttosto l'aspetto relativo alla socializzazione. Gioca spessissimo da sola e, se le altre bambine cercano di darle un bacino o un abbraccio, lei si allontana seccata. Anche le maestre mi confermano che spesso preferisce giochi individuali, ma mi dicono che non me ne devo fare un cruccio.
Non è una bambina timida, anzi tutt'altro...con noi è super affettuosa e noi lo siamo con lei. Un anno fa è nato il suo fratellino e, solo ora, inizia pian piano ad interagire anche con lui... anche se spesso lo ignora o s'infastidisce della sua presenza.
Ora, a parte il sentimento di gelosia più che legittimo nei confronti del fratellino, quel che più mi preoccupa è la sua relazione con i pari, praticamente inesistente. Anche quando andiamo al parco, oppure alle feste dei suoi compagni di sezione, non la vedo mai giocare insieme a qualcuno ma preferisce sempre e comunque coinvolgere noi genitori.E' come se non le piacesse giocare con i bambini della sua età, preferendo invece le figure adulte.
Cosa posso fare per incentivarla ad instaurare rapporti amicali con i bambini della sua età?
Mio figlio frequenta il primo anno di scuola dell'infanzia. Ieri ho avuto il colloquio con le sue insegnanti. Per alcune cose ero preparata, so che mio figlio fatica a stare alle regole, che pasticcia con il cibo (è sempre stato inappetente quindi perde tempo giocando con il cibo) che è poco autonomo (nei limiti della norma) cioè non sa ancora mettersi le scarpe da solo ma le sa togliere e anche sa svestirsi però aspetta per comodità che lo faccia l'adulto al suo posto... Però poi mi hanno dipinto un bambino completamente diverso da quello chè è a casa e che era al nido. Mi hanno detto che è passivo in alcune attività come la pittura, il modellamento della pasta di sale... Tutte attività che facciamo anche a casa, che sa fare e che gli piacciono molto! Mentre partecipa molto nelle attività più attive (danze e giochi), anche urlando e buttandosi per terra, che viene percepito dalle maestre come una modalità di un bimbo pù piccolo rispetto alla sua età ma che io so essere perchè è molto coinvolto e gioioso. Non riesco a capire perchè a scuola si comporti così.
Niente più note sul registro, sanzioni disciplinari o espulsioni per i bambini delle elementari. E’ quanto prevede un emendamento al ddl sull’introduzione dell’Educazione civica a scuola approvato alla Camera il 30 aprile. E con le note vengono abolite anche sospensioni ed espulsioni. Un provvedimento tuttavia considerato “una bolla di sapone” dal presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “Si tratta di un regolamento che non si usa da più di 20 anni- ha spiegato all’Agenzia Dire- parliamo di studenti delle elementari e vorrei sapere chi non è contrario ad adottare provvedimenti per bambini di quell’età”.
A 500 giorni dalla scadenza dell’obiettivo del millennio relativo all’accesso universale all’istruzione, i numeri non sono per nulla rassicuranti. 58 milioni di bambini nel mondo non vanno a scuola, 250 milioni non sanno né leggere, né scrivere, né far di conto.
La legge contro il cyberbullismo in Italia è realtà. Approvata all’unanimità dalla Camera, dopo un iter durato ben tre anni, con 432 voti favorevoli e un astenuto, prevede novità importanti per la tutela dei minori che subiscono aggressioni e abusi via Internet. Innanzitutto, il testo introduce per la prima volta nell’ordinamento legislativo la definizione di cyberbullismo.
Nella settimana mondiale dell'autismo (dal 27 marzo al 3 aprile) arriva una sorpresa statunitense: si chiama Julia ed è una bambina autistica di 4 anni. Ha i capelli rossi, gli occhi verdi e un gran sorriso. La sua particolarità? E' il nuovo muppet di "Sesame street" (un programma televisivo educativo per bambini), e sarà presentata per la prima volta ad aprile in televisione sui canali Hbo e Pbs.
Buongiorno, sono mamma di 2 bambine di quasi 7 anni e 4 anni. La più grande ha sempre avuto un comportamento difficile da gestire ma ultimamente è diventato insopportabile. Gelosa della sorellina alza spesso le mani contro di lei, dispettosa con tutti, urla e ultimamente dice brutte parolacce a me, al papà, sorellina e ai nonni.
Fa tutti i giorni capricci esagerati per tutto: dal contestare i vestiti che le preparo a quello che dobbiamo fare. Quando organizziamo pomeriggi a casa con più bimbe finisce che litiga con tutti ed insulta qualcuno. Raramente si trascorre una giornata tranquilla, molto disubbidiente. La sorella ora la imita. A scuola dicono che è brava ed educata. Mio marito sostiene che sono solo viziate. Io non so cosa fare. Grazie
L’articolo analizza il rapporto tra bambini e filosofia, a partire dalla constatazione che i bambini sono naturalmente filosofi. Compito degli educatori è di accogliere e alimentare questa attitudine speculativa, attraverso modalità adeguate alle diverse età. A questo riguardo, l’autrice offre alcuni spunti operativi.
Secondo una singolare ricerca dell’Università di Chicago i bambini che hanno genitori atei sarebbero più generosi ed altruisti di quelli cresciuti in una famiglia religiosa.
Perché alcuni bambini sono eccessivamente egoisti e narcisisti con i loro compagni di giochi? La spiegazione arriva da uno studio dell’Università di Amsterdam, che ha indagato sul dilagante atteggiamento di autocelebrazione che caratterizza sempre più i piccoli occidentali.
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