Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

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Polvere di Stelle

illustrazione di Marika Monesi (marikamonesi@gmail.com)Camilla viveva in una piccola cittadina, dove tutti la conoscevano come una bimba molto timida, ma dolce e dalle maniere gentili. Amava ogni piccola cosa come vedere i fiori sbocciare in primavere e i passerotti volteggiare liberi nel cielo azzurro. I suoi grandi occhi blu si riempivano di stupore ed era capace di rimanere ad osservare con minuzia tale bellezza incantandosi a sorridere per ore.

Il suo cuore grande e colmo d’amore a volte, però, provava un grande vuoto. Celeste, la nonna di Camilla mancava, ormai, da molto tempo. E Camilla non poteva rassegnarsi al fatto di non potere più ascoltare le fiabe che Celeste inventava per lei sussurrandole con la sua voce delicata ed armoniosa. Ma ciò che le mancava più di tutto era il profumo di buono che si diffondeva per tutta la casa quando la nonna era in cucina a preparare manicaretti per tutta la famiglia. Il suo ingrediente segreto era l’amore, le aveva una volta confidato. La mamma diceva che nonna Celeste continuava a essere accanto a Camilla anche se lei non la riusciva a vedere “pensando a lei, continuerà a vivere per sempre con noi”. Per questo motivo, Camilla non si separava mai dal ciondolo d’oro che le piaceva così tanto vedere al collo della nonna, che alla fine si era arresa e gliel’aveva regalato.

Passava parecchio tempo a guardare in alto verso il cielo, immaginando che nonna Celeste a sua volta la guardasse da lassù. E chissà, magari sarebbe riuscita addirittura a udire la sua voce e la nonna le avrebbe raccontato una fiaba meravigliosa. Una sera d’estate, Camilla sedeva in un angolo di un prato nascosto tra le fronde degli alberi, in cui si rintanava, in silenzio, a osservare le lucciole.

Col nasino all’insù, giocava a intrecciare i suoi lunghi capelli biondi come la luna, quando all’improvviso una grande scia luminosa pervase il cielo per un attimo, e poi scomparve. Un flebile bagliore permaneva in lontananza, e Camilla corse a vedere di cosa si trattava. Rimase a bocca aperta per lo stupore: era una stellina caduta dal cielo, così piccola che stava nel palmo della sua mano. Ed emanava una luce così brillante come nulla di mai visto sulla terra.

«Sei caduta piccola stellina? Ti sei fatta male?» - chiese preoccupata Camilla.illustrazione di Marika Monesi (marikamonesi@gmail.com)

«Stavo viaggiando nell’universo, quando mi sono accorta che scrutavi il cielo in maniera molto minuziosa. Cercavi qualcosa?» - disse la stella facendo una piroetta su se stessa.«Mi chiamo Zoe» continuò la stella, «ho il potere di manifestarmi a chi possiede un cuore limpido come un cristallo, permettendo loro di esprimere un solo desiderio. Coraggio, chiedimi quello che vuoi!»

Camilla era una ragazza molto umile, e non voleva approfittare della bontà della stella. «Non posso accettare dono tanto grande», disse.

Il bagliore della stella si fece fioco. «Se non esprimi nessun desiderio, non potrò tornare a splendere. Non c’è proprio nulla che desideri il tuo cuore?» replicò la stella.

Camilla era crucciata per la sorte della stella, scesa dal cielo apposta per lei. «Posso chiedere qualunque cosa?», chiese timidamente la bimba.

«Qualunque cosa. Bei vestiti, gioielli preziosi, l’eterna bellezza o giovinezza. Posso realizzare ogni cosa tu voglia.» disse la stella.

Allora Camilla non ebbe dubbi. «Vorrei rivedere la mia nonna un’ultima volta» disse senza esitazione.

A quel punto la stella sprigionò un vortice di luce e si alzò in volo tenendo Camilla per la mano. Si diresse a tutta velocità verso una grande nuvola bianca, simile a zucchero filato. A mano a mano che si avvicinavano, s’intravedeva una figura diventare sempre più nitida. Era una donna dai lunghi capelli dorati, e dai lineamenti dolci e delicati, come Camilla.

La stella finalmente si posò sulla nuvola, morbida come un batuffolo.

illustrazione di Marika Monesi (marikamonesi@gmail.com)«Nonna!» disse Camilla correndole in contro e stringendola in un forte abbraccio. La sua voce tremava e dai sui occhi scendevano lacrime brillanti come gemme preziose.

«Non piangere piccola mia», la consolò la nonna.

«Mi manchi tanto nonna».

La nonna le sorrise teneramente. «Io ti guardo sempre da quassù piccola mia. In autunno le foglie degli alberi cadono colorando i prati di rosso e di giallo, ma l’albero continua a vivere. Allo stesso modo, una parte di me ti è sempre accanto, Camilla».

«Ma vorrei poter parlare con te, giocare con te e abbracciarti forte», lamentò Camilla.

«Anche se non possiamo più parlarci e toccarci ogni volta che lo vorremmo, io camminerò sempre a fianco a te, che tu sia felice o triste, e ti aiuterò a prendere la strada giusta quando sarai confusa dandoti consigli silenziosi, non con le parole ma attraverso il cuore. Ora sorridi Camilla, hai un sorriso bellissimo!» disse la nonna sorridendo a sua volta. E quel sorriso brillava così tanto da essere quasi accecante così che Camilla dovette ripararsi gli occhi.

Quando si asciugò le lacrime e aprì gli occhi lentamente, si accorse di essere nel suo letto.

«Era solo un sogno» disse malinconica, «eppure sembrava così reale!». Le sembrava di essere stata davvero tra le braccia della nonna. Riusciva ancora a sentire il suo profumo. Sapeva che non avrebbe più rivisto la nonna e questo la rattristava. Ma le sue parole riecheggiavano in lei facendola sentire serena.

Prese il ciondolo d’oro tra le mani per sentirsi più vicina a nonna Celeste. Fu in quel momento che notò di avere sulla dita una polverina luccicante. Polvere di stelle!

Corse alla finestra e guardò di nuovo verso il cielo. Era una notte quieta e stellata più del solito. In alto brillava una stellina più luminosa di tutte le altre.

Forse Camilla aveva sognato tutto quanto o forse no. L’unica cosa che contava veramente era che la nonna avrebbe continuato a vivere con lei finché ne avrebbe mantenuto vivo il ricordo.


Autrice: Laura Cassone, laureata in Scienze dell’educazione, attualmente membro del comitato scientifico del Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi sulle Donne e di Genere.
IllustrazionI di Marika Monesi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)


copyright © Educare.it - Anno XIV, n. 10, Ottobre 2014

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