Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

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Il volto dell'insegnante sfregiato da un alunno a Caserta

imgE' accaduto a Caserta: un alunno di 17 anni sfregia il volto di un'insegnante con il coltello. Proviamo a farne una lettura oltre il fatto di cronaca.

Il clima di violenza gratuita sparge nella nostra società i semi di un sordo rancore e aggressività repressa, le armi di una guerra senza nome che esplode come una diaspora contaminando le idee, i pensieri di giovani e adulti intrappolati in una rete di incomunicabilità e insofferenza.

Il viso, da sempre, rappresenta lo specchio dell'anima, un fantasma evanescente che ormai non serve più a trasmettere empatia, accoglienza e comprensione. Il senso della cura è alla base degli affetti familiari, che per primi riescono a infondere sicurezza e protezione per la crescita dei bambini che imparano a riconoscerla e apprezzarla negli occhi degli adulti. L'insegnante aggredita da un alunno sicuramente voleva trasmettere, con l'autorevolezza che gli è propria, quel senso di cura che è insito e fondamentale nella relazione educativa. Il volto sfregiato della docente è il simbolo dell'autorità perduta, tradita e calpestata dall'incuria e dall'abbandono educativo nel quale molti ragazzi crescono, incapaci di saper cogliere e riconoscere negli occhi degli adulti gli  stimoli indispensabili per una crescita responsabile ed eticamente necessaria. Ci sono cicatrici più profonde di quelle fisiche, i segni di impotenza con i quali spesso gli educatori devono confrontarsi, misurando di volta in volta entusiasmo, desideri, impegno, volontà e purtroppo anche i limiti entro i quali gestire la pratica quotidiana dell'educazione.

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