E’ possibile conciliare grammatica e arte? Come possiamo riflettere sulla etimologia della parola e nello stesso tempo stimolare creatività? Mi sono chiesta spesso se fosse possibile offrire ai miei studenti un modo originale,artistico, ludico e personale per riflettere sulla lingua italiana. Da queste riflessioni sono nate le attività che ho proposto alla mia classe terza di Scuola Primaria in occasione della settimana della creatività: Grammatica in mostra. Si tratta di una serie di esercizi grammaticali tradotti in arte; il bambino ha creato in modo personale una serie di opere che sono tuttavia intrinseche in primis di contenuti grammaticali.
Ogni bambino ha scelto un nome comune di persona e lo ha realizzato attraverso la combinazione, come in una sorta di trompe-l'œil, di oggetti o elementi, quindi nomi comuni di cose che appartengono e caratterizzano il soggetto prescelto. Lo studente ha così realizzato delle Teste Composte che ricordano vagamente i lavori di Arcimboldo. Con un’attività di questo tipo il bambino non solo va a ragionare sul nome in quanto categoria grammaticale e ad esprimersi artisticamente, ma viene esercitata la sua abilità ad organizzare le informazioni e quindi la categorizzazione. In altre parole, si attiva quel processo attraverso il quale idee e oggetti sono riconosciuti, differenziati e compresi.
Ogni bambino ha individuato un animale, ne ha disegnato una sagoma vuota. Il contorno è stato dipinto in modo del tutto personale; c’è chi ha scelto uno stile, chi ha colorato utilizzando un motivo a suo piacimento, chi ha ricreato uno sfondo che richiamava l’habitat dell’animale scelto. L’interno della sagoma animale è stata riempita di aggettivi che caratterizzano nello specifico quell’animale. Con questo esercizio, il bambino non ha solo ragionato sull’uso degli aggettivi e quindi rinforzato la sua capacità nel riconoscerlo all’interno di una frase; è stato svolto un lavoro di arricchimento del lessico. Era necessario ricercare più aggettivi possibili per poter “colmare” un animale.
copyright © Educare.it - Anno XXIII, N. 2, Febbraio 2023