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Coding: ritorno al futuro

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codingViviamo in un’era dove tutto è smart, dove comandiamo i nostri impianti di casa dal cellulare, dove è comparsa la valuta virtuale, dove il gaming si gioca in una realtà virtuale che è sempre più difficile da distinguere dalla quella reale. Se l’informatica fa parte della nostra vita, occorre saperla utilizzare nel modo migliore. Nel Piano Nazionale di Scuola Digitale, il coding ha un ruolo di primo piano. Oltre a essere il linguaggio delle cose, infatti, esso è sempre più il linguaggio delle persone. Inconsciamente noi dialoghiamo col nostro smartphone impartendo delle istruzioni che vengono programmate. Anche per comunicare ed aiutare i ragazzi di oggi non si può non usare la loro lingua, che è fatta di app, social e di tutto quel mondo informatico in cui facilmente si può rimanere vittime.

Che cos’è il coding

Coding è un termine inglese al quale corrisponde in italiano la parola programmazione. Si parla di programmazione informatica, ovviamente, ma non nel senso tradizionale dell’espressione. Il coding è semmai un linguaggio trasversale, universale, abbraccia tutti i campi del sapere perché fa parte della logica del pensiero. 

A scuola il coding è una scoperta recente, che serve a sviluppare le capacità di problem solving applicando un approccio computazionale: che sia l’analisi del periodo o un problema di geometria, lo studente deve essere invogliato a scomporre il problema per risolverlo in breve tempo e in maniera creativa. Con il coding bambini e ragazzi non imparano solo a programmare ma programmano per apprendere. Il calcolo computazionale persegue quindi l'allenamento del pensiero, si sviluppano nuove modalità e nuovi contesti per riflettere, cooperare, sviluppare la creatività e imparare. 

In altre parole, coding non significa tout court informatica: i ragazzi devono saper “staccare la spina e tenere accesa la mente”, sviluppando un pensiero scientifico e creativo che permette di essere applicato a ogni problema ed a qualsiasi mezzo. Il metodo scientifico nel ragionamento deve essere una competenza che le scuole si impegnano a formare, prima ancora delle lingue e delle competenze informatiche. Non secondariamente, con l'introduzione del coding a scuola, si guidano gli allievi all'utilizzo del mezzo tecnologico in modo responsabile e consapevole.

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Una competenza trasversale

Programmare, risolvere problemi, costruire istruzioni per giungere a un risultato: sono abilità che hanno in comune un unico elemento, la trasversalità. Il concetto di trasversalità è duplice: generazionale e disciplinare. Generazionale perché appartiene a tutti, a tutte le età; fin da piccoli i bimbi sviluppanoil proprio pensiero con giochi e attività che li aiutano nella crescita. In questo la scuola gioca un ruolo fondamentale: il successo educativo e formativo del soggetto passa nelle aule, con attività laboratoriali coi compagni, con continui confronti costruttivi coi docenti. Ogni insegnante, come un tutor, opera per costruire l’impalcatura del sapere, un sapere non solo teorico ma un saper fare che tende al saper essere, cioè ad un’identità culturale e pensante che agisca sul mondo per migliorarlo. 

La trasversalità disciplinare è necessaria per non essere settoriali; il coding non si insegna con una materia specifica, anzi tutte devono prevedere attività che stimolino i ragazzi a ragionare, a superare ostacoli, a commettere errori per poi correggerli. Lo studente deve essere il protagonista del processo di apprendimento-insegnamento che si costruisce attorno al suo mondo ed alle sue esperienze, e solo una visione globale di questo tipo può aiutarlo a formarsi.

In questa prospettiva, la figura del docente va attualizzata attraverso l’acquisizione di competenze informatiche che abbreviano la distanza tra cattedra e banchi di scuola, in funzione del successo formativo ed educativo di ragazzi visti come cittadini del mondo.

 


Autore: Alfonso Pisciotta è professore di Tecnologia, dottore di ricerca in Ingegneria, architetto e ingegnere. Svolge attività didattica e di ricerca spaziando dai temi della sostenibilità ambientale all’informatica. Si occupa della progettazione e attuazione di progetti come Programmi Operativi Nazionali (PON), inerenti l’acquisizione del metodo scientifico e lo sviluppo del pensiero creativo.


copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 4, Aprile 2019
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