Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 9 - Settembre 2024

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La maieutica attuata con l’intelligenza artificiale

AI SocrateL'articolo analizza un esempio pratico di dialogo socratico condotto con ChatGPT, che è in grado di utilizzare tecniche dialogiche come la maieutica e l'ironia socratica per guidare il prompter verso una riflessione critica. Si intende affermare che ChatGPT rappresenta una risorsa preziosa per l'educazione, capace di rivoluzionare il modello educativo tradizionale e promuovere un apprendimento più dinamico e interattivo, pur richiedendo attenzione alle implicazioni etiche e ad uso non regolamentato.

 

Introduzione

Nonostante la tecnologia associata all'Intelligenza Artificiale (IA) risalga agli anni '50, l'accesso aperto agli strumenti di IA è stato reso disponibile solo con il lancio del chatbot di OpenAI, noto come ChatGPT, nel novembre 2022. L'utilizzo del modello di IA conversazionale di OpenAI, GPT-3, comunemente chiamato ChatGPT, si è diffuso è aumentato notevolmente ed ha aperto un nuovo orizzonte nella tecnologia educativa. Essenzialmente, il Generative Pretrained Transformer (GPT), comunemente noto come ChatGPT, è un modello di IA che genera testi simili a quelli umani basandosi sui dati che vengono inseriti (denominati prompt).

Un chatbot è un software che facilita il dialogo tra l'utente e la complessa convoluzione di algoritmi che costituiscono la rete cognitiva dell'IA (Wu et al., 2023). In altre parole, il chatbot è l'interfaccia che consente all’utente di dialogare con ChatGPT. Questo strumento di IA impiega una tecnologia basata su una classe di modelli di apprendimento automatico per l'elaborazione del linguaggio naturale, denominati Large Language Models (LLM). Per questo motivo, può essere interagito utilizzando semplicemente la propria lingua nativa (de Kok, 2023; Meyer et al., 2023): attualmente ChatGPT dialoga in circa 100 lingue. Gli LLM non solo analizzano vaste quantità di dati testuali e inferiscono le relazioni tra le parole all'interno di un testo, ma migliorano anche le loro capacità con l'aumentare delle dimensioni dei set di dati e degli input.

Le possibilità di applicazione di questa tecnologia spaziano dall'analisi di casi afferenti ai più diversi settori: da quelli produttivi alla sociologia, dalle scienze teoriche e applicate fino alla generazione di testi complessi, anche di livello accademico, fino alla scrittura di intere sezioni di stringhe di codici in vari linguaggi di programmazione (Aljanabi et al., 2023). Attualmente, le principali preoccupazioni associate all'implementazione di questa tecnologia nel settore educativo riguardano le implicazioni etiche, poiché un testo generato dall'IA è ora indistinguibile da quelli prodotti dall'uomo. Di conseguenza, il dibattito attuale sul concetto di plagio si concentra maggiormente su paradigmi etici piuttosto che su premesse sanzionatorie, vista l’oggettiva difficoltà nel poterlo riconoscere (Anders, 2023; Hutson, 2024; Simpson, 2023). Tuttavia, la bontà deontologica dei chatbot è stata dimostrata nel supportare la competenza grammaticale, ridurre l'ansia linguistica e migliorare gli atteggiamenti positivi degli studenti verso le interazioni con l'IA (Nguyen, 2023; Song & Song, 2023).

In generale, gli insegnanti percepiscono i chatbot come una tecnologia intuitiva e utile a migliorare l'interazione, la presenza didattica e i processi di pensiero critico (Halaweh, 2023). L'IA promette di trasformare il settore dell'educazione, creando nuove possibilità per l'insegnamento e l'apprendimento e in futuro potrebbe anche modificare vari approcci cognitivi (Rios-Campos et al., 2023). Una delle maggiori innovazioni risiede nella creazione di percorsi di apprendimento personalizzati, adattati alle esigenze individuali, alle capacità e agli interessi di ogni studente (Harry, 2023). Questo è possibile attraverso l'analisi degli elaborati dei singoli discenti e l'utilizzo di algoritmi che identificano le aree che necessitano di supporto specifico. Ad esempio, i sistemi di IA possono monitorare i progressi dei dicenti e fornire feedback personalizzati, aiutando a colmare le lacune e promuovendo un processo educativo più efficiente (Vall & Araya, 2023). I chatbot basati sull’IA sono sistemi di apprendimento automatico, che possono essere utilizzati per fornire supporto e assistenza in tempo reale, ovvero, possono operare come un tutor personale (Ghayoomi, 2023). Ciò può contribuire a ridurre il carico di lavoro degli insegnanti, permettendo loro di concentrarsi su attività più strategiche e creative.

Le funzioni dell’IA associate ai compiti di valutazione, se opportunamente regolati da rubriche e criteri definiti dal docente, possono liberare quest’ultimo da compiti ripetitivi e consentirgli una migliore gestione del percorso di apprendimento. Inoltre, l'IA può aiutare a promuovere l'innovazione e la creatività negli studenti, offrendo scenari inediti per la creazione di contenuti (Charness & Grieco, 2024).

Infine, l'IA può contribuire a risolvere i problemi di accesso alle risorse educative, dato che questa nuova generazione di strumenti consente di generare, in tempo reale, contenuti pertinenti a tutto lo scibile umano, garantendo che tutti gli studenti possano beneficiare di un'istruzione di qualità indipendentemente dalle circostanze.

Una rivoluzione del modello educativo

La routine didattica, soprattutto nei contesti nazionali caratterizzati da una marcata suddivisione disciplinare, predilige prassi di memorizzazione collettiva, poca rielaborazione critica e personale e ripetizione di informazioni. Non è solo un modello didattico, ma anche un’esigenza pratica: quando in classe è presente un elevato numero di alunni per classe, non è possibile promuovere esperienze frequenti di discussione.

Negli ultimi decenni sono state sperimentate metodologie basate sul confronto, sulla comunità, sull'interazione e valutazione tra pari; si pensi alla peer education, al cooperative learning, al debate. Per certi versi, si tratta di una ripresa in chiave moderna del principio maieutico di Socrate, secondo il quale la conoscenza scaturisce dal dialogo: insegnamento ed apprendimento avvengono attraverso l'interazione e la discussione, quindi grazie ad un feedback immediato, piuttosto che attraverso la valutazione differita di prove, test, esami.

Ecco posta la questione: l'interazione individuale con l’IA può assomigliare al dialogo socratico?

 

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Autore: Salvatore Nizzolino, insegnante nella scuola secondaria di 1° grado e professore a contratto presso l’Università La Sapienza di Roma. Da oltre 10 anni coordina progetti europei ed è esperto valutatore Erasmus+ presso INDIRE. Attualmente si sta dedicando allo studio dell'intelligenza artificiale (IA) ed alle sue applicazioni nei contesti educativi.


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