Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 5 - Maggio 2024

  • Categoria: Vivere di Scuola

La Grammatica è un inferno

dante infernoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Chi l’ha detto che bisogna essere molto grandi per iniziare a leggere e capire Dante Alighieri? Ogni personaggio, ogni storia, ogni messaggio deve sempre essere rielaborato in funzione di chi ascolta; negare la conoscenza a chi è troppo piccolo non è appartiene alla mia didattica quotidiana. Per queste ragioni, in occasione del Dantedì, ho parlato alla mia "giovanissima" classe (seconda Primaria) di Dante Alighieri e del suo particolare quanto sorprendente viaggio. Ho raccontato di un’avventura così grandiosa che la sua narrazione è diventata l’opera letteraria più imponente di tutti i tempi. Il lavoro che voglio presentare è tuttavia di natura differente; ho intrecciato elementi della Divina Commedia con contenuti della Grammatica per creare un gioco da proporre alla classe.

“La Grammatica è un inferno” si presenta con tutte le caratteristiche di un gioco da tavolo: abbiamo la plancia, il dado, mazzi di carte e i segnalini. I pezzi si spostano sul tabellone; le caselle raffigurano elementi e personaggi diversi, a seconda dell’incontro il gioco prevede l'estrazione di carte diverse. Possiamo incontrare Virgilio che, come gli articoli fanno con i nomi, accompagna Dante nel suo viaggio mistico .Se capita su questa casella ,il giocatore dovrà pescare un ARTICOLO.

La casella raffigurante il Cerbero, l’animale a tre teste proprio come il nome (cosa, animale, persone) prevedrà il pescaggio di un NOME dal mazzo di carte apposito. Se durante il gioco si capita sulla casella con l’immagine di Caronte, così come il vecchio traghettatore di anime è costantemente in azione, anche il giocatore dovrà provvedere a pescare un VERBO.

Il fuoco, elemento simbolo dell’inferno, invece corrisponde alla categoria degli AGGETTIVI: quando il giocatore si ritrova a passare da questa casella dovrà recuperare una qualità a sorpresa dal mazzo delle carte. Anche nel nostro gioco abbiamo previsto la possibilità di avere un jolly: incontrare Dante con la penna e il calamaio ti offre la possibilità di pescare una categoria grammaticale a scelta.

Lo scopo del gioco è quello di formare il maggior numero di frasi di senso compiuto con le parole estratte. Alla fine del gioco, un giudice ascolterà le frasi composte dai giocatori, deciderà la loro validità e decreterà il SOMMO POETA; sarà lui a ripartire per primo nel “ girone “ successivo.

Cosa ho potuto osservare durante questa attività ?

I bambini hanno potuto giocare con le parole, hanno dato valore alla struttura grammaticale della frase che, seppur semplice, rispettava i canoni della correttezza e della logicità. I bambini hanno arricchito il loro lessico, approcciandosi con una serie di termini che non erano soliti usare. Il gioco e il giocare sono elementi che si intrecciano con norme e regole sociali; i giocatori comprendono questi valori e crescono.

Il gioco è alla base dello sviluppo dell'intelligenza in tutte le sue forme; bisogna iniziare a  considerare il gioco inteso non come digressione o momentanea distrazione dalle cose serie, ma come elemento irrinunciabile per creare un clima collaborativo e formativo a scuola e a maturare un atteggiamento positivo nei confronti della vita, degli altri e in questi casi nei confronti della grammatica che diciamolo, a volte è proprio un inferno.

copyright © Educare.it - Anno XXII, N. 3, Marzo 2022