- Categoria: Ricerche a scuola
- Scritto da Maria Vittoria Isidori, Alessio Santelli e Cinzia Referza
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La formazione all’uso delle TIC: un’indagine nell’ambito del TFA Sostegno per la scuola primaria
L’articolo descrive l’attività di formazione all’uso delle tecnologie TIC (75 ore, D.M. 30 settembre 2011) nell’ambito del Corso di Specializzazione al sostegno (VI Ciclo, a.a. 2020-2021 Università dell’Aquila), sulla quale è stata effettuata una ricerca al fine di avere indicazioni utili alla progettazione dei percorsi formativi TIC aderenti ai bisogni dei docenti in formazione.
Introduzione
Fra le strategie che consentono la progettazione di percorsi per la personalizzazione, individualizzazione e differenziazione dei processi di educazione, istruzione e formazione, in funzione delle caratteristiche specifiche degli allievi” (art. 4 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 66), un ruolo di spicco è sicuramente rivestito dall’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) in funzione inclusiva (Calvani, 2018). Il Decreto del 30 settembre 2011, che disciplina il percorso di specializzazione per il sostegno, evidenzia con molta chiarezza la necessità di formare il futuro docente di sostegno su “competenze didattiche con le TIC”, annoverando le nuove tecnologie applicate alla didattica speciale all’interno di uno specifico laboratorio di 75 ore (3 CFU).
Alle TIC sono riconosciute funzioni abilitanti alle attività di base per l’esperienza scolastica, particolarmente utili in presenza di disabilità, ma di supporto anche per l’intera classe (Cottini, 2018). Anche nella Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, approvata dal Parlamento Europeo il 22 maggio 2018, è inserita la competenza digitale riferita alla padronanza delle nuove tecnologie. Essa implica dunque una contemporanea presenza di sapere e competenza, congiuntamente a pensiero critico e capacità etico-sociale (Calvani, 2013).
Il valore delle tecnologie informatiche nella didattica è emerso con forza durante l’emergenza sanitaria, fino a sostituire per un certo periodo la classica modalità didattica in presenza (DiD) con quella a distanza (DaD) (Crawford, Butler-Henderson, Rudolph & Glowatz, 2020). Tale innovazione “forzata” delle modalità di insegnamento-apprendimento tradizionali ha richiesto ai docenti competenze metodologiche e digitali sempre più solide e diffuse (Pokhrel & Chhetri, 2021), facendo emergere la necessità di formazione iniziale e in servizio (Tomlinson, 1999 e 2017), in particolare per coloro che sono impiegati nel sostegno didattico (Isidori & Ciraci, 2017).
Si tratta di una misura necessaria seppur non sufficiente: i dati in direzione dell’accessibilità e qualità delle connessioni informatiche non sono confortanti in quanto il 6% degli studenti non ha preso parte alla DaD a causa di una scarsa connettività a Internet, così come il 27% delle famiglie ha dichiarato di non avere dispositivi a sufficienza per supportare simultaneamente l’apprendimento a distanza dei propri figli (Mascheroni et al., 2021).
Oltre alla possibilità di accedere al mondo digitale (Digital Inclusion), è importante comprenderne l’uso (ICT, Digital Skills) e acquisirne capacità di discernimento e riflessione (Digital Competence). Per tale ragione, la formazione del personale docente all’uso delle nuove tecnologie digitali e inclusive (Herman, 2013; Lisnawati, 2021) dovrebbe insistere su queste dimensioni.
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Autori: Maria Vittoria Isidori, docente di Didattica Generale e Pedagogia Speciale, Direttrice Corso Specializzazione Sostegno, Referente di Dipartimento per la Disabilità e DSA dell’Università degli Studi dell’Aquila. Alessio Santelli, borsista di ricerca presso il Dipartimento Scienze Umane (DSU) dell’Università degli Studi dell’Aquila. Cinzia Referza, docente a contratto di Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e Orientamento, progetto di vita del Corso di Specializzazione Sostegno dell’Università degli Studi dell’Aquila (corresponding:
copyright © Educare.it - Anno XXIII, N. 1, Gennaio 2023