Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

  • Categoria: Scuola e dintorni
  • Visite: 169

Conflitti nella scuola multiculturale: il ruolo dell'insegnante

pregiudizioL’articolo propone una riflessione su alcuni particolari conflitti che si verificano nei contesti scolastici caratterizzati da eterogeneità sociale e culturale e su come tali conflitti possono essere gestiti dall’insegnante. A partire da una breve premessa riferita ad alcuni approcci teorici, è presentata l’analisi di due conflitti avvenuti in un gruppo di bambini e tra un genitore e l’insegnante, entrambi aventi come elemento in comune la discriminazione dell’altro per la sua diversità (odore e diverso colore della pelle). Nella gestione del conflitto l’atteggiamento assunto dall’insegnante diventa di particolare rilevanza per poter trasformare questo evento in un’occasione evolutiva della relazione e in una maggiore conoscenza tra coloro che ne sono coinvolti. Inoltre, capire quale sia il ruolo assunto dal pregiudizio e come questo venga utilizzato nelle dinamiche relazionali tra persone, può rappresentare, per l’insegnante, un ulteriore tassello interpretativo per la comprensione di quanto accade nel gruppo dei bambini e nella relazione tra adulti.

Introduzione

In ogni contesto scolastico si verificano quotidianamente piccoli o grandi conflitti tra le persone, insegnanti e bambini, e talvolta anche genitori, che convivono insieme per gran parte della loro giornata. Questi conflitti possono essere affrontati in svariati modi: possono essere ignorati oppure fronteggiati nella ricerca di possibili soluzioni: spesso ciò dipende dal ruolo assunto dall’insegnante, che diventa determinante per la loro gestione e per la riflessione pedagogica che ne consegue. Quindi, secondo la lettura proposta in questo articolo, il conflitto rappresenta un evento di particolare rilevanza educativa non solo perché può rappresentare un’occasione per l’evoluzione personale di ogni bambino o adulto coinvolto, ma anche perché permette di approfondire la conoscenza reciproca tra tutti coloro che ne sono interessati. Per produrre questo tipo di riflessione, e cioè trasformare il conflitto in risorsa educativa, ci avvaliamo di alcuni studi e ricerche (Cohen-Emerique 2017; Troyna e Hitcher, 1993; Taguieff, 1999) che intendiamo utilizzare per analizzare due episodi avvenuti nell’ambito scolastico: il primo ha come elemento del conflitto il colore della pelle di una bambina di origine senegalese che, durante il gioco libero, è messa in disparte all’ombra di un albero dal gruppo delle coetanee in attesa di un cambiamento del suo colore (dal nero al bianco); il secondo episodio riguarda la difficoltà a sopportare da parte di un genitore il diverso odore dell’altro, in questo caso l’odore di fritto di un cappotto di una bambina di origine indiana.

L'articolo completo in italiano è disponibile in allegato per gli utenti registrati.


Autrice: Ivana Bolognesi, docente di Pedagogia interculturale del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca sono rivolti ai processi di integrazione nei contesti educativi multiculturali.


copyright © Educare.it - Anno XXIII, N. 9, Settembre 2023