- Scritto da Antonino P.
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Ti lascio una canzone? No, grazie!
Lo confesso, non è stato facile. La musica, il clima generale improntato al buonismo, la Clerici che continua a ripetere che il suo programma non è una gara … tutto questo ha anestetizzato il mio senso critico.
Poi un una puntata di settembre del programma “Ti lascio una canzone” ho visto in lacrime una bimba, ho sentito Pupo definire quel pianto “una fortunata condizione psico-pedagogica per dimenticarsi di tutto” ed ho, finalmente, realizzato quello che stava succedendo: bambini che scimmiottano gli adulti nelle pose, che cantano canzoni con testi che spessissimo parlano di cose che loro non conoscono, di sentimenti che non hanno (fortunatamente) ancora provato.