- Scritto da Vincenzo Amendolagine
- Categoria: Difficoltà di apprendimento
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I disturbi del linguaggio nel contesto scolastico
In accordo con l’ICD-10 (la classificazione delle malattie secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità), i disturbi specifici del linguaggio possono essere definiti come: «disturbi in cui l'acquisizione delle normali abilità linguistiche è compromessa sin dai primi stadi dello sviluppo. Essi non sono direttamente attribuibili ad alterazioni neurologiche o ad anomalie dei meccanismi dell'eloquio, a compromissioni sensoriali, a ritardo mentale o a fattori ambientali. I disturbi evolutivi specifici dell'eloquio e del linguaggio sono spesso seguiti da problemi associati, come difficoltà nella lettura e nella compitazione, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali»
[WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) - DIMDI (Istituto tedesco di documentazione e informazione medica) (2018). ICD - 10 - GM 2018. Neuchâtel (CH): UST, pag. 211].
I Disturbi del Linguagio possono essere distinti nel modo seguente:
- disturbo specifico dell’articolazione e dell’eloquio;
- disturbo specifico del linguaggio espressivo o della produzione linguistica;
- disturbo specifico della comprensione del linguaggio o del linguaggio ricettivo.
Il DSM-5 (la classificazione delle malattie mentali secondo l’Associazione degli Psichiatri Americani) definisce globalmente i disturbi specifici del linguaggio come disturbo della comunicazione e li inquadra nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo. Essi includono prevalentemente:
- disturbo del linguaggio (che corrisponde al disturbo del linguaggio espressivo e ricettivo);
- disturbo fonetico-fonologico (che è paragonabile al disturbo dell’articolazione e dell’eloquio);
- disturbo della comunicazione sociale (pragmatica) (in cui vi è uno scarsa competenza nell’utilizzo della comunicazione per fini sociali).
In questo articolo si seguirà la classificazione classica proposta dall’ICD-10.