- Categoria: Scuola e dintorni
- Scritto da Alessia Travaglini
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Il cooperative learning per una costruzione attiva e significativa della conoscenza
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Vi è in atto un radicale cambiamento nella società, che sta investendo in maniera massiccia e soprattutto repentina ampi campi del sapere e, più in generale, della fruizione culturale. Esso si deve, almeno in parte, ai fenomeni legati alla globalizzazione, ai fenomeni migratori ed alle tecnologie informatiche. In questo sfondo in movimento, i docenti, sono chiamati ad una riflessione critica sul modello di insegnamento che quotidianamente mettono in atto.
Il Rapporto sulla scuola in Italia, presentato nel febbraio scorso dalla Fondazione Agnelli, mette in luce un dato allarmante: la scuola è attraversata da una serie di problematiche quali, ad esempio, divari territoriali negli apprendimenti, elevati tassi di abbandono, demotivazione degli studenti. Dati che fanno pensare in generale ad una mancanza di fiducia nel sistema scolastico.
Una tale situazione di incertezza, se è vero che in qualche misura riflette la crisi del nostro sistema politico (che ha destinato negli ultimi anni all’istruzione una quantità inferiore di risorse economiche), è da attribuirsi in parte ad un modo di concepire l’insegnamento che non tiene sufficientemente conto dei bisogni educativi degli studenti e che andrebbe riletto alla luce di (relativamente) nuovi orientamenti pedagogici. Le nuove sfide poste dall’esigenza di attuare una società realmente democratica ed inclusiva richiedono, a nostro avviso, l’irreversibile passaggio da una scuola ancora caratterizzata dall’individualismo e dalla competitività selettiva ad un modello centrato su percorsi flessibili, didattiche cooperative e attenzione a tutti gli aspetti che qualificano l’agire umano.