Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 9 - Settembre 2024

Progetto “Nosce te ipsum”: conoscere i propri stili di apprendimento

“Ragazzi, non avete un buon metodo di studio!”. Quante volte lo abbiamo detto? Ma a questa affermazione deve seguire qualcos’altro, non può limitarsi ad una mera critica negativa. Se il metodo di studio degli studenti non è all’altezza della situazione bisognerà pur fare qualcosa per migliorarlo!

Ma è possibile migliorare il metodo di studio degli alunni? La risposta è sì. Il problema è come? Con l'esperienza che presentiamo in questo articolo cerchiamo di dare una risposta a questo interrogativo.

Non esiste un metodo di studio valido per tutti gli alunni ma ognuno ha bisogno di utilizzare un metodo personalizzato. Gli alunni non apprendono tutti alla stessa maniera, ma vi sono delle differenze correlate ai diversi stili di apprendimento che in ogni soggetto coesistono in gradi e combinazioni diversi.

Ebbene, per stabilire quali siano per gli alunni i metodi di studio più efficaci è necessario conoscere i loro stili di apprendimento. A tal scopo sono stati prodotti da eminenti autori molteplici test e questionari con caratteristiche appropriate all’età degli studenti che consentono di stabilire quali siano i propri stili e in che maniera interagiscano tra di loro. Essere a conoscenza di queste caratteristiche è essenziale per poter individuare il metodo di studio più valido per ciascuno.

Mediante dei training mirati, quindi, agli studenti vengono fornite indicazioni chiare e concrete sul come utilizzare le proprie caratteristiche di apprendimento al fine di ottenere risultati migliori nello studio a casa e a scuola. Il tutto a vantaggio del rendimento scolastico, della gratificazione e della motivazione.

Daniel Pink, un autorevole studioso britannico sulle dinamiche motivazionali, ha dimostrato che i giovani di oggi non traggono vantaggio dalla motivazione esterna, cioè da quella motivazione che viene data dagli altri, come le ricompense, ma sono efficaci se hanno una solida motivazione interna, o auto motivazione. Questa motivazione interna può essere potenziata se gli studenti sono messi in condizioni di fare bene, di riuscire, di ottenere risultati positivi. Gli alunni di oggi non gradiscono le solite raccomandazioni di studiare per garantirsi un futuro, ma vogliono applicarsi riuscendo. Il sistema migliore per garantire loro la gratificazione del fare bene è agire sui loro stili di apprendimento e di conseguenza sul loro metodo di studio. Con training di sette-otto ore è possibile ottenere dei risultati positivi visibili sin da subito nel maggiore impegno e nella maggiore sicurezza in se stessi nell’affrontare lo studio.


Obiettivi del progetto

Il fatto che gli studenti imparino a conoscere i loro stili di apprendimento è di rilevante importanza. Essere consapevoli dei propri processi cognitivi e di apprendimento può aiutarli a capire quali sono i metodi di studio più consoni ai propri stili e come potenziare, quindi, l’apprendimento. La meta cognizione è un ottimo strumento per migliorarsi, per approfondire le proprie conoscenze e competenze, tutto a vantaggio della carriera scolastica e di quella professionale futura.

Un rilevante ed essenziale impegno per i docenti è il promuovere l’orientamento in itinere degli alunni, i quali attraverso la conoscenza dei propri stili, dei propri limiti e dei punti di forza, possano incamminarsi verso la maturazione dell’autocoscienza e della consapevolezza dei propri processi mentali, del loro controllo e del loro impiego appropriato e flessibile nei processi apprenditivi.

Un buon metodo di insegnamento che considera le diversità individuali come risorse, piuttosto che ostacoli, può mettere in risalto e apprezzare le molteplici inclinazioni, predisposizioni e aspirazioni, conducendo gli alunni ad adattare le loro modalità di apprendimento, i loro saperi e i loro saper fare alle diverse situazioni.

In questa prospettiva si apre la possibilità per i discenti di mettere in atto strategie di apprendimento consone agli stili, sviluppare un’immagine positiva di se, del senso di autoefficacia, dell’autostima e della motivazione.

Il titolo in latino del progetto, Nosce te ipsum (Conosci te stesso), si ispira alla locuzione greca “γνῶϑι σεαυτόν” che era incisa sul frontone del tempio di Apollo nell’antica città di Delfi, una esortazione a conoscere se stessi, ad essere consapevoli delle proprie condizioni, riconosciuta di enorme valore, ai fini della conoscenza del mondo, da molti filosofi come Talete, Socrate, Pitagora, Kant.

Il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Dare agli alunni la consapevolezza dei loro modi di percepire, elaborare, apprendere, comunicare e interagire;
  • Far comprendere l’importanza che può assumere l’adottare metodi differenti dai propri;
  • Stimolare la flessibilità nell’uso di strategie nello studio personale;
  • Potenziare l’apprendimento.

Metodologia e fasi del progetto

Il progetto si articola in tre fasi consequenziali mirate alla rilevazione degli stili di apprendimento degli alunni, alla loro autoconsapevolezza dei propri stili e al potenziamento del metodo di studio e dell’apprendimento.

1) Fase Conoscitiva

La prima fase mira a rilevare gli stili cognitivi che ogni alunno privilegia. A tal scopo è utile somministrare un questionario composto da 72 item verbali a scelta doppia e 4 test grafici, per un totale di 13 pagine; un breve esempio viene riportato nell’allegato A.

I questionari, da svolgere in maniera anonima ma con un identificativo numerico, hanno come modelli di riferimento i contenuti illustrati nell’articolo “Gli stili di apprendimento e le loro caratteristiche”.

I risultati emergenti dai questionari vengono riportati sulle “griglie dei risultati” (allegato B) e sugli “istogrammi delle percentuali medie” di ogni classe (allegato C); quindi gli alunni prendono visione dei risultati e, attraverso lo studio di una dispensa creata per loro, cominciano a capire i propri stili cognitivi svolgendo un lavoro a piccoli gruppi. Dall’analisi degli allegati B e C emergono i profili di apprendimento di ciascun alunno e dell’intera classe; un esempio del profilo sintetico di classe relativo ai risultati evidenziati negli allegati B e C è il seguente:

 

Profilo di apprendimento tratteggiato della classe 3A

Dai questionari svolti dalla classe 3A si evidenziano alcune caratteristiche importanti.

  1. Più del 50% degli alunni hanno una prevalenza visiva; necessitano di ricevere le informazioni (spiegazioni, lezioni) anche attraverso supporti visivi (schemi, tabelle, mappe,..);
  2. Circa il 60% sono sistematici, procedono gradualmente e lentamente, colgono i dettagli ma hanno bisogno di consegne chiare e complete;
  3. Più del 60% sono globali: hanno bisogno frequentemente di avere una visione globale dei contenuti, un riferimento costante all’intero curricolo annuale delle discipline;devono essere messi in condizioni di autonomia operativa (far da soli) altrimenti incontrano problemi; devono esercitare la sintesi e la creatività.
  4. La maggioranza è riflessiva, riflette prima di rispondere o affrontare un compito, ciò causa necessità di tempi lunghi; hanno bisogno di pause per riflettere su quanto è stato spiegato;
  5. Sono prevalentemente divergenti (63%), creativi, hanno necessità di avere più visioni diverse di un certo contenuto; sono fantasiosi, sono predisposti al lavoro di gruppo;
  6. 10 alunni sono prevalentemente induttivi (1 lo è al 100%), cioè devono partire dal fenomeno concreto o dall’opera per poi arrivare alla legge (o teoria) e alla corrente letteraria, artistica, filosofica, ecc.;
  7. Circa la metà degli alunni/e possiede uno stile competitivo, competono per se stessi ma non per il gruppo;
  8. Quasi tutti hanno la predisposizione alla partecipazione;
  9. Tutti sono portati a lavorare per se stessi, non preferiscono essere dipendenti dall’insegnante; prediligono l’autoapprendimento, cioè essere messi in condizioni favoreli per costruirsi le conoscenze e competenze;
  10. Emerge una personalità forte e decisa, autodiretta, in due o tre alunni/e.

Osservando il profilo di apprendimento della classe si evincono caratteristiche importanti per la scelta delle strategie didattiche (righi 1,2,3,4,5,6) e delle strategie di coinvolgimento e conduzione della classe (righi 3,7,8,9,10). Appare evidente che in questa classe l’insegnante non debba assumere un atteggiamento direttivo ma svolgere una funzione di “supervisore”, di “tutor” dell’apprendimento, lasciando spazio agli alunni per una certa autonomia operativa.

Il tempo necessario per lo svolgimento del questionario, che non presenta particolari difficoltà, si aggira sui trenta minuti nelle classi delle scuole secondarie di secondo grado, mentre gli studenti delle scuole di primo grado riescono a portarlo a termine in 40-45 minuti.

2) Fase informativa-formativa

La fase formativa è implementata in due step logicamente collegati tra loro.

  • Step 1. Attraverso la proiezione di slides agli alunni sono fornite conoscenze specifiche circa gli stili cognitivi con esempi concreti legati alla vita scolastica e quotidiana; ad ogni alunno è consegnata una scheda per prendere appunti (allegato D). Dagli appunti presi si può riscontrare la correlazione tra stili emersi dai questionari e gli stili individuati dagli alunni stessi come propri.
  • Step 2. Il secondo passo consiste in una azione formativa attraverso la quale agli alunni sono illustrate strategie concrete specifiche per ogni stile cognitivo, strategie utili sia a scuola sia nello studio a casa; è consigliato fare uso del videoproiettore o della LIM e fare esempi di aggancio con l’esperienza scolastica. Questa fase, generalmente, risulta più interessante del previsto, poiché gli alunni fanno frequenti interventi per chiedere spiegazioni e gli insegnanti referenti hanno l’opportunità di fornire loro risposte chiare connesse con l’esperienza quotidiana dell’insegnamento-apprendimento. Possono scaturire riflessioni molto profonde, con riferimenti, per esempio, alle caratteristiche migliori di noi esseri umani e al nostro potenziale potere distruttivo. Il tempo previsto per questo step è di due o tre ore, a seconda del tempo necessario per dare risposte alle domande degli alunni. Gli alunni prendono appunti su schede strutturate (allegato E), che riconsegneranno alla fine; questo stratagemma è utile per incentivare la loro attenzione durante la formazione.

Strategie per gli alunni

Di seguito sono descritte strategie consigliate agli alunni.

  • Stile partecipativo:
  • il confronto con gli altri è prezioso, ma lo studio individuale è importante per rielaborare in modo personale ciò che stai imparando;
  • cerca di sfruttare meglio il tempo di lavoro a casa, oltre che in classe, per esempio organizzando i tuoi strumenti di lavoro (libri, quaderni, appunti,…) e facendo delle sintesi personali di quanto hai studiato.

 

  • Stile evitante:
  • tieni presente che il confronto con l’insegnante, e con gli amici, può essere molto utile: non toglie nulla al tuo stile personale di lavoro, ma in più ti da la possibilità di conoscere altre opinioni, altri modi di pensare e di fare;
  • cerca di sfruttare meglio il tempo di lavoro in classe, oltre che a casa, per esempio cominciando ad ascoltare con attenzione ciò che gli altri dicono e confrontandolo con ciò che tu sai o pensi;
  • nella vita professionale e in generale sono innumerevoli le circostanze nelle quali è necessario “partecipare”: cogli l’occasione che la scuola ti offre per cominciare ad “allenarti” a partecipare. Se gli altri non ti coinvolgono sforzati di fare tu il primo passo e, anche se non riesci al primo tentativo, non ti arrendere e riprova.

I suggerimenti sono di natura specifica quando si riferiscono allo stile proprio (suggerimenti “stile partecipativo” per alunni con stile partecipativo) o aspecifica quando un dato suggerimento è rivolto ad alunni che utilizzano lo stile opposto. Da rimarcare l’importanza dello sperimentare stili differenti dal proprio per dotarsi dell’ambivalenza, cioè dell’abilità di saper utilizzare all’occorrenza anche lo stile non privilegiato, che consente di affrontare meglio i compiti e risolvere i problemi. Nell’iter formativo dello step 2, quindi, è utile richiamare l’attenzione degli alunni anche sui suggerimenti aspecifici che rappresentano una spinta a interessarsi anche a quegli stili insufficientemente adoperati.

A questo punto ritengo opportuno riportare anche alcuni consigli per quegli stili che talvolta sono trascurati nell’azione didattica tradizionale.


Stile visivo

  • In classe, cerca di sederti in un posto dal quale puoi vedere bene l'insegnante, la lavagna, i lucidi...;
  • guarda in volto l'insegnante che parla: può aiutarti a concentrarti;
  • cerca di trovare le parole chiave di quanto spiegato dall'insegnante e crea una immagine visiva di queste parole;
  • prendi appunti in classe e riguardali a casa, anche ricopiarli e riordinarli può aiutarti a ricordare meglio; se non hai capito qualcosa chiedi chiarimenti e annota le risposte;in generale, elenca per iscritto ciò che desideri ricordare;chiedi all'insegnante istruzioni o spiegazioni scritte e se sono disponibili altre fonti visive di ciò che è stato spiegato;disegna figure, grafici, diagrammi per ricordare termini, e concetti e per riassumere ciò che hai letto o ascoltato;creati delle immagini mentali (ferme o in movimento) di ciò che stai leggendo o ascoltando, in modo da ricordare meglio le informazioni date solo verbalmente.
  • a casa, nello studio individualeprima di studiare un capitolo di un libro, leggi attentamente i titoli, i sottotitoli, osserva le immagini e leggi le didascalie delle figure;
  • riduci al minimo le distrazioni visive all'interno del tuo spazio di studio;
  • riassumi per iscritto quanto hai letto o ascoltato; rivedi e riordina gli appunti per ricordare meglio;
  • per ricordare la terminologia importante cerca le parti delle parole che già conosci, associale ad immagini rievocative;
  • studia e leggi silenziosamente, non a voce alta;evidenzia con sottolineature, simboli o abbreviazioni le idee più importanti di un testo, e riassumile a margine dei paragrafi con parole tue;accompagna grafici e diagrammi con spiegazioni scritte;fai degli schemi scritti dei temi chiave, più importanti;
  • utilizza molte immagini, molti simboli e colori; 
  • usa evidenziatori colorati sul libro e nei tuoi appunti;
  • evidenzia le informazioni relative ad uno stesso argomento con un pennarello dello stesso colore;
  • riassumi quanto evidenziato sul libro o sul quaderno degli appunti;quando studi un testo disegna rettangoli o cerchi intorno ai termini o concetti, fai linee e frecce per mostrare il modo in cui sono collegati gli uni agli altri (mappe concettuali);
  • cerca di capire quando e come trasformare un testo in tabelle, grafici, mappe (come per esempio fare una time-line a partire dalle date, rappresentare graficamente le percentuali o i dati statistici);
  • per migliorare le tue verifiche verbali esercitati a ripetere di fronte ad uno specchio o davanti ad una videocamera per poi rivederti;

Stile cinestesico

  • a scuola, prendi appunti mentre ascolti una lezione o studi un testo a casa: scrivere può aiutare la concentrazione;
  • se vi è la possibilità, prendi appunti con il notebook;
  • mentre prendi appunti con l'altra mano fai dei movimenti, senza disturbare gli altri;
  • fai qualche passo tra una lezione e l'altra;
  • approfitta delle interruzioni della lezione per muoverti un po', anche sul posto;
  • accompagna i tuoi appunti con grafici e diagrammi;
  • in classe, cerca di fare qualche movimento (anche solo con le mani), senza naturalmente disturbare gli altri;
  • sii attivo sia fisicamente che mentalmente;
  • a casa, fai qualche attività fisica prima di sederti a leggere o studiare;
  • prima di studiare un capitolo di un libro, guarda le figure, leggi eventuali introduzioni o riassunti, considera con attenzione i titoli e le parole in neretto o corsivo;
  • sempre a casa, cerca le posizioni e i movimenti che più ti aiutano a concentrarti mentre studi: per esempio, alterna momenti in cui stai seduto a momenti in cui cammini; 
  • programma il tuo studio in modo da alternare i periodi di lavoro con le pause di cui hai bisogno;
  • evidenzia le idee principali in un testo, stabilisci con la penna i passaggi e le connessioni, poi fanne un riassunto con parole tue su un foglio a parte;
  • studia tenendo il libro in mano e se possibile, camminando;
  • disegna ciò che ti viene in mente mentre studi;
  • dividi un compito lungo in parti più piccole, e varia le attività in modo da non dover fare la stessa cosa a lungo;
  • se gesticoli quando parli normalmente, fallo anche quando studi e ripeti;
  • esercitati a riordinare appunti e testi in sequenze corrette.

Stile globale

  • Cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più analitico. Ad esempio:
  1. decidi inizialmente l'ordine in cui svolgere i lavori e i compiti;
  2. concentrati su un compito alla volta, evitando di disperderti in più direzioni;
  3. oltre a una visione d'insieme di un problema, di un testo o di un compito, analizza le singole informazioni e integrale con la tua visione complessiva;
  • sforzati di prendere decisioni non solo in base all'intuito ma anche considerando attentamente i fatti e i legami logici;confrontati con i compagni e l'insegnante.
  • quando studi un argomento particolare scrivi sulla parte alta della pagina gli agganci con quelli più generali;
  • all'inizio dell'anno scolastico dai uno sguardo generale a tutti i libri di testo;
  • prima di iniziare a studiare un capitolo leggilo per intero;
  • fai agganci chiari degli argomenti con la linea del tempo;
  • metti insieme i vari testi, le varie pagine che trattano dello stesso argomento.

Per quanto riguarda lo stile globale c’è da precisare che i libri di testo non sempre rispondono alle esigenze di apprendimento, poiché generalmente sono dotati di una impostazione analitica. Gli alunni globali, perciò, dovrebbero avere la possibilità di potersi organizzare in maniera personale i libri di testo, pur lasciando inalterati i rispettivi contenuti. La digitalizzazione consente questa possibilità ma è necessario che le case editrici siano disponibili a dare questa opportunità agli studenti che apprendono in maniera globale.


La valutazione del progetto

L’ultima fase del progetto consente agli alunni di svolgere una autovalutazione come ultimo passo della presa di autoconsapevolezza di se stessi, dei punti di forza e degli strumenti utili per potenziare l’apprendimento e il metodo di studio. È utilizzata una scheda con 10 domande (allegato F).

Il progetto qui presentato è stato implementato nell’anno scolastico 2012/2013 nelle classi terze (n. 3 classi, per un totale di sessanta alunni) di un Liceo nella provincia di Chieti.

Le schede di autovalutazione hanno evidenziato i seguenti risultati:

  1. il 93% degli alunni ha compilato il questionario facilmente, il 7% con difficoltà;
  2. il 94% ha compreso il significato di stile cognitivo;
  3. il 93% ha compreso quali sono i propri stili cognitivi;
  4. l’81% ritiene che le strategie di studio consigliate siano interessanti, il 13% molto interessanti, il 6% poco interessanti;
  5. il 61% ritiene il progetto “Conosci Te Stesso” utile, il 32% molto utile, il 7% inutile;
  6. il 94% degli alunni vorrebbe ripetere questa esperienza in futuro, il 6% no;
  7. il 13% ha proposto delle modifiche al progetto;
  8. il 96% consiglierebbe agli alunni di altre classi di partecipare al progetto,
  9. l’85% pensa che il proprio metodo di studio possa migliorare dopo aver partecipato al progetto, il 10% pensa di no, il 5% ha risposto “forse”;
  10. il 93% degli alunni ritiene utile che anche gli altri insegnanti partecipino al progetto.

In relazione al punto 7, i suggerimenti degli alunni sono stati:

  • fare esperienze pratiche sugli stili;
  • conoscere prima i propri stili, poi svolgere il questionario;
  • fare il progetto già al primo anno;
  • non distanziare molto gli incontri;
  • inserire più immagini e più diversivi per stimolare maggiormente l’attenzione;
  • poter tenere i fogli dei risultati e il questionario;
  • due alunni si sono dichiarati rammaricati perché non hanno partecipato a tutti gli incontri formativi.

Per quanto riguarda il punto 9, sul perché il metodo di studio può migliorare avendo partecipato al progetto, le risposte più frequenti sono state:

  • «Mi può aiutare a studiare e a capire meglio le materie con le quali sono in difficoltà».
  • «Grazie a questo progetto ho conosciuto altri metodi di studio».
  • «Ho capito il metodo che possiedo e quello che mi manca».
  • «Posso apportare modifiche al mio metodo di studio».
  • «Ho capito il mio stile di apprendimento».
  • «Ho compreso il metodo giusto per studiare».
  • «Mi sono accorta che non ho un metodo di studio adatto, cercherò di migliorarlo».
  • «Posso usare metodi specifici per imparare prima e meglio».
  • «Ho conosciuto altri metodi da applicare al mio».
  • «Sono riuscita a trovare altri modi per studiare determinati argomenti e comprenderli meglio».
  • «È utile per tutti gli studenti conoscere se stessi».
  • «Applicando i consigli dati durante le lezioni del progetto posso migliorare il mio metodo di studio».
  • «Ora conosco i metodi di studio a me più vicini».
  • «Devo fare cose che prima non ritenevo indispensabili».
  • «In questo progetto ho scoperto altri metodi che posso usare quando sono in difficoltà».
  • «Questo progetto è molto utile perché aiuta a capire come sei e aiuta a migliorare, quindi è utile per la vita».
  • «Mi ha suggerito altri metodi che prima non avevo preso in considerazione».
  • «Ho scoperto come migliorare il mio metodo di studio».
  • «Mi ha fatto riflettere sullo studio».
  • «Posso studiare meglio».
  • «Ho capito che posso studiare meglio e apprendere con più facilità».
  • «Posso cambiare metodo di studio in base alle mie capacità».
  • «Ho scoperto stili più semplici per lo studio».

Al punto 10 agli alunni è stato chiesto: Secondo te sarebbe utile che anche gli altri insegnanti prendessero parte al progetto? Perché?

Ecco le risposte più ricorrenti:

  • «Anche i professori potrebbero migliorare i metodi di insegnamento».
  • «Possono venirci incontro».
  • «Potremmo trovare insieme metodi che facilitino entrambi le parti».
  • «Insieme possiamo migliorare lo studio».
  • «Potrebbero aiutarci quando abbiamo difficoltà».
  • «Possono adeguarsi un po’ a noi perché non ci può essere un solo modo di insegnare».
  • «Potrebbero aiutarci a raggiungere risultati migliori».
  • «Possono aiutarci a migliorare lo studio e l’apprendimento».
  • «Possono comprendere meglio come ci devono insegnare».
  • «Hanno l’opportunità di capirci e insegnarci meglio».
  • «Possiamo conoscerci meglio».
  • «Possono capirci di più e aiutarci».
  • «Possono capire dove gli alunni sono carenti nell’apprendimento».
  • «Si può raggiungere una maggiore partecipazione collettiva».
  • «Possono insegnarci secondo i nostri stili cognitivi».
  • «Possono adottare un metodo più efficace per far capire la lezione».
  • «Ci aiutano a migliorare il nostro metodo di studio».
  • «Devono spiegare in più modi».
  • «Sanno come assimiliamo meglio e lavorare, di conseguenza, con metodi diversi».
  • «Anche gli insegnanti hanno bisogno di consigli sui metodi».

Bibliografia di riferimento


Autore: Carlo Salvitti è insegnante specializzato in sostegno presso il Liceo "Cesare De Titta" di Lanciano (Chieti). Ha pubblicato due volumi e alcuni articoli sul tema dell'inclusione scolastica e degli stili di apprendimento. Per contatti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 3, marzo 2014