Più di un milione di bambini a Gaza (ovvero tutti i bambini) vivono anche una crisi idrica. La capacità di produzione idrica di Gaza è pari ad appena il 5% della sua produzione giornaliera abituale. La morte dei bambini - in particolare di quelli con meno di un anno - per disidratazione è una minaccia crescente.
Questo è ciò che ha detto una mia collega dell'UNICEF, Nesma, che vive e lavora a Gaza. Ha due figlie, Talia di 4 anni e Zain di 7 anni: Mi spezza il cuore vedere bambini intorno a me che cercano una tazza d'acqua pulita e non riescono a trovarla. Zain continua a chiedere acqua normale. Intende acqua potabile sicura, non acqua salata che è l'unica opzione al momento e che sta facendo ammalare Zain, 7 anni, e molti altri bambini.
E poi c'è il trauma. Quando i combattimenti cesseranno, il costo per i bambini e le loro comunità sarà sostenuto dalle generazioni a venire. Prima di quest'ultima escalation, più di 800.000 bambini di Gaza - tre quarti dell'intera popolazione di bambini - avevano bisogno di assistenza psicosociale e per la salute mentale. Ciò prima di quest'ultimo incubo.
La stessa collega dell'UNICEF, Nesma, che ha parlato della sua bambina di 7 anni che chiedeva disperatamente acqua pulita, ha spiegato il trauma che sta vivendo la sua bambina di 4 anni. Talia, quattro anni, mostra gravi sintomi di stress e paura e ora soffre di comportamenti autolesionistici: si strappa i capelli e si gratta le cosce fino a farle sanguinare. Eppure, come spiega la madre: Non posso permettermi il lusso di pensare alla salute mentale delle mie figlie. Continuo a ripetermi: 'Nesma, tienile in vita'. E quando tutto questo finirà, fornirò loro supporto mentale e cure mediche.Perciò ribadiamo, a nome di Talia e Zain e degli altri 1,1 milioni di bambini di Gaza che vivono in un incubo: abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario immediato. E tutti i valichi di accesso a Gaza devono essere aperti per consentire l'accesso sicuro, prolungato e senza ostacoli degli aiuti umanitari, compresi acqua, cibo, forniture mediche e carburante.
E se non ci sarà il cessate il fuoco, l'acqua, le medicine e il rilascio dei bambini rapiti? Allora ci precipitiamo verso orrori ancora più grandi che affliggono bambini innocenti.
Dichiarazione del Portavoce dell'UNICEF James Elder alla conferenza stampa del 30/10/2023 al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.
Fonte: Unicef.it