All'Università di Verona è in programmazione per il prossimo autunno la seconda edizione del Corso di Perfezionamento che mira a formare Esperti nei percorsi di adultità e nei processi di inclusione delle persone con disabilità.
Si è concluso lo scorso 11 maggio 2022, nella prestigiosa cornice del Teatro Vascello di Roma, la lezione-spettacolo “Resilienti: incontri con uomini e donne straordinari”. È stato l’evento conclusivo del progetto “Prefigurare il Futuro” realizzato dalla Fondazione Patrizio Paoletti, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e con il co-finanziamento della Fondazione Banca Mediolanum Onlus. Il progetto ha promosso attraverso le neuroscienze la speranza e la resilienza in 12 scuole medie e superiori di Lazio, Campania, Sardegna, Lombardia, Marche, Umbria, Puglia e Sicilia, coinvolgendo 1240 studenti, insegnanti e genitori.
L'isolamento e la solitudine sono l'altra faccia della medaglia di una società iperconnessa nella quale la comunicazione si riduce spesso ad azioni meccaniche che escludono o ignorano il vissuto personale, le emozioni profonde degli adolescenti. La virtualità è diventata una dimensione reale in cui tutto è possibile, un mondo che scorre e si consuma rapidamente senza lasciare nessuna traccia emotiva.
L'ipercorrettismo si presenta come un processo di costruzione attiva del linguaggio e porta a singolari errori, più di sovente nella coniugazione dei verbi. Ad esempio è frequente che il bambino formuli egualmente in -ito il participio passato dei verbi irregolari, per cui aprire/aprito, coprire/coprito, o in -ato: scrivere/scrivato, leggere/leggiato.
Se il bambino imparasse la lingua solo per imitazione, questo non avverrebbe perché sarebbe appresa e usata subito la forma corretta, irregolare. Invece la maggior parte dei bambini italiani commette questo tipo di errore, che poi non é altro che immaginare regolare, come dovrebbe essere, ciò che é in realtà irregolare. É il medesimo errore che commettono gli stranieri che apprendono la nostra lingua "per pratica". Il bambino, all'inizio apprende la forma irregolare corretta, poi la abbandona per passare ad una forma ipercorretta, ma errata, per ritornare infine alla forma irregolare, corretta. Questo può essere spiegato solo ammettendo che nella prima fase il bambino apprenda per imitazione. Nella seconda fase subentra una costruzione attiva, avente tanta forza da essere preferita alla corretta imitazione. Infine nella terza fase sopraggiunge la consapevolezza che la forma imitata, benché sentita come "scorretta", é però quella che si usa.