Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

Mi hai lasciato prima ancora di conoscerti

Perché parlarne? Perché dare voce a qualcosa che fa male, terribilmente male?
Solitamente sono le domande che subito mi vengono fatte appena sentono di cosa vorrei parlare. A questo punto io rispondo con una domanda: “Perché non parlarne? Cosa c’è di male nel condividere un dolore con tante altre persone?” Lo so che ci sarà l’interessato perché lo ha vissuto, l’interessato per capirci di più, l’interessato curioso e il disinteressato, come sempre!
Ma… molti ti consigliano di tenerlo per te e di non parlarne, sembra brutto, gli altri ci possono rimanere male, può ferire. Se vogliamo è un po’ contraddittorio se pensiamo che poi per superare questo dolore incolmabile hai bisogno di parlarne.
Se ne parla poco e te ne rendi conto solo quando ci sei dentro, quando sei tu a cercare una risposta o delle testimonianze che ti facciano da supporto anche se in realtà leggere o sentire di una perdita altrui non alleggerisce il tuo dolore.

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Educare i figli: piccole strategie educative

genitoriI mesi di chiusura delle scuole e di stazionamento obbligatorio in casa, per via della pandemia da Covid-19, hanno dilatato il tempo che genitori e figli hanno trascorso insieme, talvolta portando in evidenza delle criticità. Spesso alcune delle difficoltà riscontrate in tale rapporto sono imputabili ad "errori pedagogici" che questo articolo si propone di individuare.

 

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Il tempo in casa con i bambini durante il coronavirus

genitori e figliIn tempi di quarantena imposta dal Coronavirus tutti, adulti e bambini, viviamo sommersi da pensieri ed emozioni contrastanti. Anche in questa situazione, in cui spesso preoccupazione e ansia prevaricano su emozioni positive, è importante riuscire a vedere il “bicchiere mezzo pieno”. Un antico proverbio giapponese recita così: non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo.

Proviamo allora a focalizzare su uno degli aspetti positivi di questo momento particolare: il tempo insieme. In questa quarantena abbiamo tutti tempo, quel tempo che nella vita “normale” mancava adesso sembra persino troppo.

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Distanti non vuol dire soli: esercizi di responsabilità e resilienza

imgLa nostra vita non è statica, tutto è in continuo divenire, tutto scorre in un turbine di esperienze diverse che ci accompagnano in quel meraviglioso mistero che è l'esistenza umana.

Il concetto del continuo divenire è alla base del pensiero di Eraclito, che descrive perfettamente gli sconvolgimenti che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi tempi.

Come animali sociali, siamo portati per natura a ricercare i nostri simili, quel contatto umano che ci spinge a creare legami sociali alcuni più profondi di altri, ma espressioni di appartenenza e responsabilità, risorsa preziosa per l'intera comunità. Abituati a correre per stare dietro ad un mondo in continuo divenire, abbiamo dovuto porre un freno alla nostra corsa per lasciare il passo alla lentezza e alla riflessione sul nostro tempo e sul nostro modus vivendi per colpa di un nemico invisibile, insinuatosi nelle nostre vite in maniera subdola, usando contro di noi l'abbraccio dato ai nostri cari o un bacio affettuoso, ritorcendoci contro quel contatto umano che fino ad oggi non abbiamo mai avuto bisogno di temere.

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