- Scritto da Corrado Muscarà
- Categoria: Esperienze a scuola
Le note dell’integrazione: esperienze di musicoterapia a scuola
In questo articolo viene descritto il progetto pedagogico-musicoterapico Le note dell’integrazione, realizzato presso le scuole del CTRH distretto di Noto (in provincia di Siracusa), nell’anno scolastico 2012-13, per “potenziare” l’inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali. Nella prima parte ci si sofferma sui presupposti scientifici che hanno contribuito all’idea progettuale, nonché alla formulazione dell’ipotesi della validità della musicoterapia a scuola nei processi inclusivi. Nella seconda parte viene narrata - in forma esperienziale – l’implementazione didattica del suddetto progetto, che, dai risultati conseguiti, sembra abbia avuto esiti piuttosto positivi, caratterizzandosi così come un plausibile modello didattico efficace ed utile per le scuole, impegnate, ogni giorno, a confermare la propria vocazione inclusiva.
1. Premessa
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012[i] e la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013[ii] rappresentano, in Italia, due documenti di notevole rilevanza sul tema dell’inclusione scolastica. Con siffatti provvedimenti ministeriali vengono recepiti molti degli orientamenti da tempo presenti nell’Unione Europea[iii] e indicati, alle scuole, i principali dispositivi di intervento e le modalità organizzative anche sull’inclusione di quegli alunni che non siano certificabili né con disabilità, né con DSA, ma che manifestino difficoltà di apprendimento dovute a svantaggio personale, familiare, socio-ambientale e culturale. Tali alunni, con bisogni educativi speciali (BES), devono essere presi in carico da tutti gli insegnanti[iv].
Sono previste anche nuove misure che consentano la sinergia lavorativa tra i docenti - che chiedono di essere aiutati, sostenuti, orientati e formati per rispondere, con le dovute competenze, alla moltitudine dei BES degli alunni - e i professionisti che operano in realtà extrascolastiche e che, con competenze diverse rispetto a quelle degli insegnanti, concorrono alla realizzazione del progetto di inclusione. Si tratta, sostiene La Rocca, di «una sfida fisiologica del frangente storico che stiamo vivendo e - che - richiede anzitutto un rinnovamento dell’organizzazione della scuola in cui autonomia e ottica […] siano finalizzate alla lettura interdisciplinare […] delle situazioni complesse, all’uso di sistemi di reti capaci di porre in collaborazione sinergica gli attori della sinfonia educativa»[v].